
Datasheet
- Sviluppatore
- Agharta Studio
- Genere
- Avventura
- Distributore Italiano
- App Store
- Data di uscita
- 29/4/2010
- Giocatori
- 1
- Prezzo
- € 3,99
Lati Positivi
- Grafica e sonoro di alto livello
- Atmosfera carica di mistero
- Più longevo del primo capitolo
- Alcuni minigiochi sono ben fatti...
Lati Negativi
- ...altri molto meno
- Interfaccia touch un po’ problematica
- Trama ancora troppo oscura
- Parecchi errori di traduzione
Hardware
Multiplayer
Link
Mistero a New York
Gli incubi e i misteri di Louis Everett.
Non speravamo più nell’uscita del secondo episodio di 1112. L’esordio della serie avventurosa di Agharta Studio risale infatti al febbraio dello scorso anno ed erano in molti, vista anche la periodicità tipica di altre serie per iPhone, a credere che il seguito sarebbe approdato su App Store dopo alcuni mesi. Invece il team francese ha lavorato oltre un anno a 1112 Episodio 02, lasciando così passare la nuova moda dei remake celebri (da Beneath a Steel Sky a The Secret of Monkey Island) e creando parecchio hype per il ritorno della misteriosa avventura di Louis Everett.
i misteri continuano
Il nostro alter ego, spudoratamente ricalcato sulle fattezze fisiche di Johnny Depp, si sveglia all’improvviso nella camera di un albergo senza sapere perché sia lì: ricorda solo un incubo indecifrabile e terribile e nel bagno della camera avverte delle strane voci simili a lamenti. L’incipit spiazzerà non poco chi non ha giocato all’episodio precedente, ma per fortuna Agharta Studio ha inserito una specie di riassunto tra gli extra del gioco ed entrare subito nella particolare atmosfera di 1112 risulta così facile e immediato per tutti.
Purtroppo, se già l’esordio dello scorso anno terminava con un nulla di fatto e senza che si spiegasse quasi nulla del mistero che gravita attorno a Louis, anche questa volta ci si deve accontentare di un finale un po’ posticcio, che spiega ancora meno la trama della serie e che lascia campo libero a un sicuro terzo episodio. Spiace comunque che nemmeno questa volta gli indizi in stile horror sugli incubi che perseguitano Louis abbiano trovato una qualsiasi spiegazione, senza dimenticare che giunti alla fine dopo circa quattro ore di gioco (un bel incremento rispetto all’esordio) anche i personaggi incontrati, i dialoghi e le minuziose descrizioni dei tantissimi oggetti sparsi per le location risultano pressoché inutili o comunque poco attinenti alla trama principale.
la magia visiva di 1112
Chi insomma sperava di capire qualcosa di questa serie verrà ancora una volta deluso, mentre chi ha apprezzato il primo episodio per la cura dei particolari e per lo stile grafico farà lo stesso con questo sequel. Il team francese ha infatti confezionato un ennesimo gioiellino grafico, con illustrazioni e disegni quasi fotorealistici e una cura dei particolari davvero certosina. Raramente abbiamo visto ambienti così dettagliati e così ben disegnati sui due device di Apple e anche l’attenzione alla musica e agli effetti sonori non è da meno, nonostante la mancanza del doppiaggio.
Tornano invece gli errori di traduzione già osservati nell’esordio e addirittura in certi punti le scritte e i testi sono rimasti in francese; Agharta Studio ha da poco rilasciato un aggiornamento, ma questo aspetto non è stato preso ancora in considerazione. Sono stati invece risolti altri bug (oggetti che scomparivano e che di fatto facevano bloccare il gioco) e la difficoltà (mista a frustrazione) di certi minigiochi è stata ridotta, ma spiace comunque trovare una traduzione così lacunosa.
il touch imperfetto
Passando invece al gameplay, questo sequel non propone nulla di particolarmente nuovo. L’attenzione, più che sugli enigmi con i classici oggetti da raccogliere e combinare, si concentra ancora una volta sui dialoghi con i personaggi non giocanti (sempre pochi, ma ben delineati) e su alcuni minigiochi studiati appositamente per sfruttare il touch. Su questo punto si alternano idee carine (puzzle da ricomporre, circuiti da unire) ad altre più ripetitive e persino frustranti, come ad esempio i sudoku e il classico utilizzo del cacciavite.
Spesso infatti risulta difficile agire con il dito su un oggetto particolarmente piccolo e anche la nuova interfaccia non è proprio il massimo della comodità, costringendo a movimenti davvero astrusi quando dobbiamo trascinare qualcosa fuori dall’inventario per farlo interagire con altri oggetti dello scenario. Come già accennato prima, la longevità è aumentata rispetto al predecessore, ma mancando una qualsiasi guida di gioco o un sistema di aiuti, si rimane a tratti bloccati senza saper bene cosa fare o come risolvere alcuni minigiochi. Difficile insomma consigliare questo sequel a tutti gli appassionati di avventure grafiche. Lo stile c’è tutto, il gioco è notevole da vedere e da ascoltare, ma i difetti qui elencati suggeriscono il classico concetto riferito alle cose belle ma un po’ vuote: molto fumo e poco arrosto.