
Datasheet
- Produttore
- Electronic Arts
- Sviluppatore
- People Can Fly
- Genere
- Sparatutto
- PEGI
- 18+
- Distributore Italiano
- Electronic Arts Italia
- Data di uscita
- 25/2/2011
- Data di uscita americana
- 22/2/2011
- Lingua
- Italiano
- Giocatori
- 4
- Prezzo
- 59,90 €
Lati Positivi
- Sistema di combattimento stimolante e creativo
- Buona rigiocabilità dei livelli e discreta quantità di bonus da trovare
- Modalità online Anarchy appagante e impegnativa
Lati Negativi
- Struttura dei livelli davvero molto lineare
- Assenza di altre modalità multigiocatore
Hardware
Multiplayer
Link
Strano sparatutto, strano multiplayer
Anche sul fronte delle opzioni online Bulletstorm fa a modo suo.
Quanto fino ad ora descritto si applica principalmente alla modalità single-player di Bulletstorm, della durata di una decina di ore per un giocatore di media abilità che vuole affrontarla a livello Normale. Una volta portata a termine sarà possibile inoltre riaffrontare singolarmente i livelli per migliorare i punteggi, sperimentare nuovi Skillshot e magari confrontarsi nelle classifiche online, tutto questo nell'apposita modalità denominata Echo. La campagna single-player è divertente, con un buon ritmo e con una sufficiente quantità di diversi nemici e boss. In particolare, le diverse tipologie di avversario che andremo a incontrare introdurranno via via elementi inediti: c'è chi attacca corpo a corpo, chi si fa esplodere, chi ci "cecchina", chi usa gli esplosivi e via dicendo. Lo studio riposto nel design dei nemici è tangibile e riesce a rendere l'esperienza di gioco più varia ed accattivante. Infine, gli sviluppatori hanno disseminato la campagna single-player di elementi segreti da collezionare, come sciami di insetti o bottiglie di una bevanda alcolica di cui Gray è ghiotto (con relativo effetto "ubriachezza" e, ovviamente, relativi Skillshot abbinati...): queste aggiunte possono spingere i giocatori più smaliziati a setacciare ulteriormente i livelli, aumentando ancora la già buona longevità del gioco.
In aggiunta, troviamo l'immancabile modalità online.
Dove sta il deathmatch?
Accedere alle funzioni online di Bulletstorm può essere traumatico per chi vuole lanciarsi a capofitto nelle classiche modalità multiplayer di uno sparatutto, semplicemente perché queste ultime non ci sono. Esatto, scordatevi cose come Capture The Flag o Deathmatch: tutto quello che Bulletstorm ha da offrire per il gioco online è la modalità che porta il nome di Anarchy. Innanzitutto si seleziona una delle mappe disponibili (cinque delle quali vanno scaricate usando l'Online Pass di Electronic Arts incluso nella confezione), dopodiché si forma una squadra di massimo quattro partecipanti e ci si lancia nella mischia. Lo scopo della modalità Anarchy è semplicissimo: superare ondate di nemici di difficoltà crescente, un po' come avviene in Gears of War 2 selezionando l'opzione Orda.
La differenza fondamentale è che in Bulletstorm non basta eliminare i nemici e sopravvivere per avere accesso all'ondata successiva, bensì bisogna raggiungere la quota di punti richiesta effettuando Skillshot. Questo porta i giocatori a dover ulteriormente cooperare, dal momento che aprire semplicemente il fuoco contro i nemici risulta ben presto controproducente per tutto il team in quanto un avversario ucciso semplicemente a fucilate (ottenendo così una manciata di punti) è da considerarsi "sprecato" in relazione al totale da raggiungere. Di tanto in tanto nemici specifici vengono inoltre evidenziati da vistose frecce: vanno eliminati effettuando uno specifico Skillshot (anche questo ben indicato) per ottenere importanti bonus in punti. Eliminare in altro modo questi particolari avversai comporta di solito una riduzione delle possibilità di passare all'ondata successiva e una raffica di meritati insulti da parte dei compagni di squadra. Da notare inoltre che giocando in multiplayer si rende disponibile una serie aggiuntiva di Skillshot da effettuare in due o più giocatori, tipo afferrare contemporaneamente un nemico con più lazi (ovviamente intitolato "Tiro alla fune"...) oppure scaraventare un avversario in aria e centrarlo con un fuoco di gruppo.
Multiplayer limitato?
Sebbene la suddetta opzione Anarchy risulti subito divertente e permetta in effetti di impegnarsi più o meno a oltranza (a seconda delle impostazioni e del tempo dei singoli giocatori), è chiaro che il comparto multigiocatore di Bulletstorm può comunque risultare incompleto senza le opzioni più classiche citate in precedenza. A questo dobbiamo necessariamente aggiungere l'assenza della modalità cooperativa, che tra l'altro si sarebbe prestata bene considerato che per gran parte della campagna single-player Grey agisce in coppia o comunque con dei compagni.
Per fortuna gli sviluppatori sono comunque riusciti a rendere Anarchy un'opzione capace di catalizzare l'attenzione dei giocatori con tutta una serie di accorgimenti. Andando oltre le semplici classifiche online - che portano comunque alla formazione di team consolidati, vere e proprie squadre come negli altri FPS più in voga - è stato implementato un sistema di gradi e livelli per premiare i giocatori più bravi. Inoltre, i giocatori affrontano inizialmente la modalità Anarchy privi di abilità speciali ed equipaggiati unicamente con il lazo e la mitragliatrice: spendendo i punti accumulati durante un'ondata presso i terminali che si renderanno temporaneamente disponibili sarà possibile aggiungere le abilità, (come i tiri caricati) e acquisire altre armi. Queste ultime in particolare saranno importanti nelle fasi avanzate, quando sarà utile mettersi d'accordo con gli altri per differenziare l'arsenale e avere magari accesso una gamma più ampia di skillshot per fare punti. Insomma, sebbene la voglia di affrontare un classico Deathmatch (magari proprio per usare il lazo contro giocatori umani?) permanga sempre, l'unica opzione online del gioco riesce effettivamente a catalizzare l'attenzione e a rivelarsi molto avvolgente, impegnativa e accattivante.
Una vera tempesta?
Tecnicamente parlando, Bulletstorm è un gioco che risulta abbastanza gradevole pur risultando comunque un passo indietro in termini di definizione e dettaglio rispetto al precedente Gears of War 2 (senza scomodare il prossimo terzo episodio), probabilmente a causa della natura multipiattaforma del progetto che non si è prestata a specifiche ottimizzazioni. L'Unreal Engine 3.5 è comunque sfruttato piuttosto bene e, in generale, la resa visiva del gioco è buona con qualche passaggio tendente all'ottimo (come il notevole livello ambientato sulla diga). Peccato che il gioco presenti anche un'eccessiva rigidità delle ambientazioni, con un livello di interazione sorprendentemente basso: molto spesso ci troveremo a prendere a calci un po' di tutto senza sortire effetto. Buona la fluidità dell'azione, con qualche sporadico calo di frame-rate in determinate situazioni senza però rappresentare mai eccessivi problemi. Valido l'audio, sia per quanto riguarda la colonna sonora (forse un po' troppo epica per i toni chiassosi delle vicende narrate?) che per gli incisivi effetti sonori. Abbastanza valido il doppiaggio italiano, stranamente perso per un buon numero di frasi dei nemici durante le battaglie (rimaste in inglese). Notevole il lavoro svolto sul sistema di controllo - che risulta assai comodo col joypad di Xbox 360 e con le opzioni di personalizzazione che consentono di adattare il gioco alle proprie esigenze, modificando in qualsiasi momento il livello di difficoltà e attivando/disattivando aiuti di navigazione, mira assistita e "lock" del mirino: chiunque può giocare Bulletstorm come vuole, in pratica. Da segnalare infine che la difficoltà media di alcuni passaggi è notevole, specie rispetto al grosso di giochi simili: già a livello Normale si potrebbero trovare difficoltà nell'ottimizzare le munizioni o superare qualche sequenza particolarmente ostica.
In definitiva, Bulletstorm è un gioco che, sin dalle prime apparizioni, prometteva di proporre qualcosa di alternativo nel panorama degli sparatutto. Dopo averlo giocato e affrontato anche online non possiamo che confermare la veridicità di tali affermazioni, aggiungendo che di fianco all'innovazione c'è anche un videogioco impegnativo, divertente e rocambolesco.