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Datasheet
- Produttore
- Activision
- Sviluppatore
- Treyarch
- Genere
- Sparatutto
Il Call of Duty definitivo?
Con Black Ops II, Treyarch punta a chiudere una generazione di COD col botto.
Osservando il trailer di debutto di Black Ops II, con la sua ambientazione futuristica fatta di droni volanti, mech a quattro zampe, visori a raggi X e una Los Angeles in rovina, viene naturale commentare il tutto con un amaro “non sanno più cosa inventarsi”. Del resto, dopo aver coperto la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra Fredda, la Guerra in Vietnam e le decine di altre guerre che punteggiano la storia contemporanea, alla serie Call of Duty sembra sia restato ben poco materiale storico attorno al quale plasmare un nuovo episodio, pertanto immaginare un confitto futuro sembra la soluzione più ovvia. In verità, però, la scelta di ambientare Black Ops II nel 2025 non è legata ad una qualche crisi di idee. Al contrario, dimostra che i ragazzi di Treyarch di idee ne hanno ancora tante.
RITORNO AL FUTURO
Per cominciare, Black Ops II non sarà interamente ambientato nel futuro. Diverse missioni, proposte nella veste di flashback, faranno infatti partecipare ad eventi occorsi nel passato, coprendo un arco temporale che va dal 1980 al 2025. Nel passato vestiremo i panni di un giovane Alex Mason (protagonista del primo Black Ops), mentre nel futuro indosseremo quelli del figlio David. Questi due archi temporali saranno legati dalla figura di Raul Menendez, un narco-terrorista di cui seguiremo l'ascesa al potere nelle missioni con Alex, e che dovremo infine rintracciare e sconfiggere in quelle affrontate con David.

CLASSE FAI DA TE
Malgrado il lavoro svolto e le energie spese nello sviluppo della campagna in singolo, Treyarch ha comunque trovato il tempo e la forza (e il coraggio) di apportare modifiche radicali anche alla modalità multiplayer di Black Ops II. Approfittando del contento futuristico, potevano limitarsi ad introdurre qualche nuovo gadget e modellare nuovi campi di battaglia, ma sono andati ben oltre. Dall'interfaccia grafica al sistema Killstreak, dalla creazione della classe alla modifica delle armi, non c'è segmento del DNA di COD che non sia stato preso e rimodellato in qualche maniera.


NUOVI ATTREZZI DEL MESTIERE
Prevedibilmente considerata l'ambientazione futuristica, Black Ops II vanta armi, potenziamenti e gadget inediti per la serie. Non aspettatevi però raggi laser perforanti o cannoni al plasma. Ogni novità introdotta dagli sviluppatori scaturisce da ricerche militari reali, da tecnologie realmente esistenti ripensate in ottica futuribile. Alcuni esempi? Un nuovo visore permette di vedere attraverso coltri di fumo e, a breve distanza, attraverso la materia solida, agendo da strumento snida-camper. Ottima come strumento difensivo, la granata non letale “Shockcharge” intrappola in una rete elettrificante chiunque abbia la sventura di attivarla entrando nel suo raggio d'azione, causando una lenta perdita di energia vitale e, soprattutto, un drastico rallentamento del moto con annesso offuscamento della visuale. Non proprio futuristico, ma comunque novità di rilievo è l'Assault Shield che, diversamente dal Riot Shield può essere messo a terra e ripreso a piacimento, funzionando così da copertura mobile.

SCORESTREAKS
Come accennato poco sopra, in Black Ops II i “Killstreak” si chiamano “Scorestreak” e il motivo dovreste averlo già colto da soli. Diversamente dai precedenti Call of Duty, in Black Ops II l'attivazione dei bonus, tradizionalmente associata al numero di uccisioni compiute in sequenza, è invece subordinata al punteggio accumulato. Il punti ottenuti durante un match, inoltre, variano a seconda dell'azione compiuta nel contesto della modalità di gioco. Nelle modalità ad obiettivo, ad esempio, cose come catturare una bandiera, uccidere un nemico mentre si trasporta la bandiera o difendere una postazione sono tutte azioni che assegnano più punti di una semplice uccisione. Pertanto, al fine di promuovere nei giocatori un comportamento in linea con quanto suggerito dalla modalità del caso, gli sviluppatori hanno deciso di associare la scalata degli streak bonus al punteggio, piuttosto che alle uccisioni. A proposito di modalità di gioco, si segnala la presenza di una variante del classico King of the Hill denominata “Hardpoint” nella quale le zone da conquistare vengono stabilite casualmente. Nella maggior parte delle modalità, inoltre, sarà possibile raggruppare i partecipanti in più di due squadre grazie alla funzione “Multiteam”. Il numero massimo di giocatori resta 18, ma questi potranno essere raggruppati in quanti team si desidera, in 3 team da 6 elementi ciascuno o in 4 da 3 e così via. Grazie al Multiteam diventa anche possibile bilanciare partire con un numero di partecipanti dispari. Se si è in 15 o 9 ad esempio, nulla impedisce di ovviare al potenziale squilibrio allestendo 3 squadre da 5 o 3 squadre da 3 rispettivamente.

QUESTIONE DI PRESTIGIO
Nei precedenti Call of Duty, per sbloccare tutti i contenuti legati alla modalità multiplayer bastava raggiungere il grado più elevato. Da lì in poi, l'unico stimolo ad andare avanti era costituito dai livelli di prestigio ottenibili rinunciando a tutti i contenti sbloccati e ripartendo dal grado più basso. In Black Ops II, le cose funzionano diversamente. Per cominciare, non tutto è sbloccabile sin dal principio. Passando di livello (o di una serie di livelli, a seconda del proprio grado) si ottiene un “token” spendibile nello sbloccaggio di qualcosa, ma quel qualcosa fa parte di un sottoinsieme del totale degli elementi sbloccabili. A seconda del livello raggiunto, gli elementi che costituiscono questo sottoinsieme cambiano, sostituendosi a quelli precedenti. Ne consegue che un solo “ciclo” di progressione non basta a sbloccare tutto lo sbloccabile: ne serviranno 10, tanti quanti sono i livelli di prestigio. Ovviamente, una volta ottenuta una medaglia di prestigio, quanto accumulato nel mentre non si “cancella”, ma resta nel proprio repertorio durate la nuova scalata al grado massimo (55). L'idea all'origine di questo nuovo sistema è chiaramente quella di stimolare l'interesse del giocatore, di spingerlo oltre i confini del prestigio con la promessa di ricompense che vale la pena sbloccare. Restando in tema di livelli, ma spostandoci sul fronte del matchmaking, un'altra novità da segnalare è che, nel mettere i giocatori gli uni contro gli altri, i server di Black Ops II non terranno conto solo del loro grado, ma soprattutto della loro “reale” abilità al fine di assicurare l'incontro fra combattenti di pari destrezza (che non necessariamente corrisponde all'incontro di combattenti di pari grado). Non è chiaro in che modo verrà determinata l'abilità dei giocatori, ma sappiamo che da quest'ultima dipenderà l'inserimento dei medesimi in apposite “leghe”, come avviene in ambito sportivo, e che le partite verranno allestite mettendo insieme i giocatori di analogo livello appartenenti alla stessa lega.

COMBATTERE PER SPORT
L'implementazione delle leghe, e più in generale la declinazione “sportiva” del matchmaking, non ha solo lo scopo di assicurare partite sempre bilanciate, ma anche di favorire l'agonismo e lo spettacolo. Perché con Black Ops II, Activision non vuole lanciare solo un nuovo capitolo della serie COD, ma vuole fare del suo multiplayer una vero e proprio sport, con tanto di campionati, partite in diretta e telecronache (ma senza richiedere l'abbonamento a Sky). Come? Sfruttando il potere della rete (e dello streaming video). Per cominciare, banda permettendo, ogni giocatore potrà trasmettere in diretta la propria partita sul web e, se dispone di telecamera USB, anche la propria immagine in Picture-in-Picture. Tutto questo direttamente dalla console, senza passare per schede di acquisizione o quant'altro. Basterà attivare l'apposita funzione affinché parta lo streaming video, e a quel punto chiunque potrà assistere alla vostra partita attraverso un comune browser. Non solo. Uno o più giocatori potranno vestire i panni di commentatori sportivi. In questo caso, un'apposita interfaccia grafica permetterà loro di passare in rassegna i punti di vista dei vari partecipanti, richiamare la mappa di gioco e consultare statistiche varie in tempo reale, operando così da veri e propri registi, oltre che telecronisti, dei match. Il tutto, chiaramente, trasmesso in streaming sul web. Altrettanto chiaramente, le trasmissioni avverranno in leggera differita per evitare che i partecipanti al match ne facciano un uso “improprio” (leggi, barare).