
Datasheet
- Genere
- Avventura
- Lingua
- Inglese
- Giocatori
- 1
Lati Positivi
- Atmosfera noir
- Dialoghi ben scritti
- Direzione artistica da fumetto
Lati Negativi
- Conclusione affrettata
- I momenti di gioco effettivo sono pochissimi
Hardware
Multiplayer
Modus Operandi
Fumo di china in punta di mouse
Tre episodi per il gioco di debutto dei finlandesi di Rival Games
Reggie Moore, Joe Miller e Kaye Hayes. Un veterano a capo di un’unità speciale anticrimine, un informatore sotto copertura ed una nuova recluta sono i protagonisti di The Detail, avventura grafica ed opera prima dello studio finlandese Rival Games. Gli autori cercano di farsi largo nell’affollato panorama delle avventure grafiche ad episodi con un’ambientazione e una storia hardboiled.
I poliziotti non dicono mai addio
Prima di analizzare l’opera è importante ricordare che, inizialmente, essa avrebbe dovuto comporsi di cinque episodi. Gli sviluppatori non hanno reso pubbliche le motivazioni del “taglio” di due episodi, ma presumo che la scelta sia stata determinata da problemi di sviluppo: tra il primo episodio, Where the Dead Lie, ed il secondo, From The Ashes, intercorrono esattamente sette mesi mentre, tra quest’ultimo ed il terzo, Devil in The Detail, sono trascorsi nove mesi. Un lasso di tempo notevole che, assieme al taglio di due episodi, influisce sulla conclusione dell’avventura.

Poco gioco, molto stile
Una prerogativa del nuovo corso delle avventure grafiche è l’aver drasticamente ridotto i momenti ludici in favore di lunghi dialoghi in cui le scelte effettuate presentano effetti, più o meno rilevanti, sulla trama dell’episodio e della serie. The Detail si inserisce in questo filone “a la Telltale”: il gioco non prevede alcun puzzle ed alterna lunghe fasi di dialogo con brevissime fasi d’azione, in cui interagire attraverso i QTE. Questi momenti sono in realtà concentrati nel primo e nel terzo episodio, nel secondo potrete infatti intervenire in un solo caso (e vi consiglio di essere vigili, se non volete ricaricare l’episodio: avrete pochissimi istanti per capire cosa fare). I dialoghi sono asciutti e mirano a “colpire basso” il giocatore, affrontando con veemenza e durezza tematiche forti di fronte alle quali è difficile restare indifferenti. Ottima la scelta di adottare una direzione artistica che, attraverso il ricorso al bianco e nero, strizza l’occhio al fumetto di genere: peccato che l’effetto del tratteggio, presente nel primo episodio, sia stato successivamente abbandonato. Una pecca dell’intero gioco sono invece le animazioni: oltre ad essere “superflue” – l’affiancamento di vignette crea, di per sé, la sensazione di un movimento del personaggio – queste sono particolarmente legnose e grezze, decisamente non al livello con il resto dell’opera. La colonna sonora, sebbene non memorabile, accompagna efficacemente l’azione a schermo; assente, forse per problemi di budget, il doppiaggio.
Il terzo è il più difficile
Finora The Detail potrebbe essere considerato per ciò che è: un gioco indipendente piacevole, adatto a trascorrere alcune ore di relax con una storia ben scritta. Purtroppo la necessità di dover concludere anticipatamente la vicenda, limitandosi a soli tre episodi, inficia il lavoro di Rival Games. L’episodio conclusivo soffre per la necessità di dover portare a termine le trame aperte nei due titoli precedenti: alcuni passaggi chiave sono risolti con eccessiva rapidità, mentre alcuni personaggi non riescono ad esprimere pienamente la loro forza narrativa.