
Datasheet
- Produttore
- Activision
- Sviluppatore
- Splash Damage
- Genere
- Sparatutto
- PEGI
- 16+
- Distributore Italiano
- Activision Italia
- Data di uscita
- 28/9/2007
- Lingua
- Tutto in Italiano
- Giocatori
- 64
- Prezzo
- 39,90 Euro
Hardware
Multiplayer
Link
Splash Damage in territorio nemico
Dalla Seconda Guerra Mondiale all'attacco degli Strogg.
Quel piccolo gioiello di Wolfenstein: Enemy Territory ha finalmente un erede. Un erede più complesso e meno immediato, ma comunque strettamente legato alle dinamiche che tanti, tantissimi giocatori hanno imparato ad apprezzare, complice anche la gratuità del primo Enemy Territory, naturalmente.
Ebbene, finalmente abbiamo potuto spendere un po' di tempo sulla versione definitiva, completa di tutte le campagne e tutte le mappe ideate da Splash Damage per questa nuova uscita. E ci siamo divertiti, senz'ombra di dubbio, anche se le nostre prove hanno evidenziato alcuni momenti di frustrazione di cui il titolo precedente era privo. Ma di questo parleremo nel corso di questa lunga recensione, perché ora è il momento di contestualizzare la battaglia.
WUNDERBAR!
ID Software e Splash Damage hanno deciso di abbandonare lo sfondo di Return to Castle Wolfenstein, ambientato come noto al tempo della Seconda Guerra Mondiale, per abbracciare invece l'universo di Quake e lo storico conflitto tra gli umani della fazione GDF e l'esercito parassita degli Strogg. Il gioco ipotizza che gli Strogg siano giunti sulla Terra e stiano combattendo una guerra senza quartiere per assoggettare il genere umano. In particolare, Enemy Territory: Quake Wars propone dodici situazioni nelle quali i due eserciti vanno a fronteggiarsi con scopi, ovviamente, opposti. A differenza di quanto visto nelle mappe demo pubblicate fino a oggi, i ruoli dei due eserciti potranno essere scambiati: arruolarsi nei GDF, insomma, non dà la certezza di appartenere alla fazione "attaccante", visto che anche gli Strogg saranno chiamati a compiti aggressivi.
Al di là dell'impostazione grafica, la scelta dell'universo di Quake ha comportato differenze sostanziali anche a livello di gameplay: in Wolfenstein: Enemy Territory il bilanciamento tra i due schieramenti era totale e molto semplice da ottenere: senza mezzi da controllare direttamente e con un setup storico ben definito, i due eserciti si equivalevano in tutto: armi, granate, abilità delle singole classi. L'introduzione degli Strogg ha invece cambiato le carte in tavola e ha dato al team di sviluppo la possibilità di affrontare in modo più creativo almeno una delle due fazioni. Ecco quindi che troveremo tra gli Strogg funzioni e abilità sconosciute ai GDF, come gli scudi (non dissimili da quelli "a bolla" di Halo 3, concettualmente) o i teletrasportatori, per fare solo due esempi.
Va da sé che bilanciare il gioco utilizzando queste (e altre, come vedremo) novità non deve essere stato semplice, e al momento è difficile anche valutare il lavoro fatto, perché com'è ovvio pregi e difetti di un titolo di questa portata, votato unicamente al multiplayer, emergono nel tempo.
E di tempo, Enemy Territory: Quake Wars, sembra averne davvero parecchio davanti...
ALL'ALTEZZA DEI TEMPI?
In conclusione di questa apertura, non poteva mancare qualche accenno alla componente tecnica del gioco: i titoli di iD Software, che siano o meno sviluppati internamente, portano con sé sempre molte aspettative, anche perché in genere si fanno latori di nuove idee tecnologiche. In questo caso si tratta delle cosiddette "Megatexture": ebbene, il gioco si presenta bene, anche se onestamente solo al livello di dettaglio più elevato si può dire "competitivo". E la competizione, probabilmente, non è in grado di vincerla di fronte ai primi titoli sviluppati con l'Unreal Engine 3 e, soprattutto, con l'imminente Crysis, nuovo termine di paragone per le bellezze poligonali su PC e non.
Insomma, Enemy Territory: Quake Wars al giorno d'oggi sembra un titolo un pelo datato e giocarlo su computer poco potenti è un'esperienza (visiva, sia chiaro) che non consiglieremmo. Insomma, nessuna rivoluzione, del resto è risaputo che il gioco si appoggia su un motore "vecchio": per assistere a nuove mirabilie da parte di Carmack e soci dovremo aspettare Idtech 5...