
Datasheet
- Produttore
- Bethesda Softworks
- Sviluppatore
- Bethesda Softworks
- Genere
- Gioco di Ruolo
- PEGI
- 18+
- Distributore Italiano
- ATARI Italia
- Data di uscita
- 31/10/2008
- Data di uscita americana
- 28/10/2008
- Lingua
- Tutto in italiano
- Giocatori
- 1
- Prezzo
- € 69,99
- Formato Video
- HDTV
- Formato Audio
- Surround 5.1
Hardware
Link
Oltre il portone d'acciaio
Usciamo ancora una volta dal Vault 101.
Sono tutte domande che il gioco ci pone, in stile GDR del resto, fin dai primi passi, domande a cui dare risposte, ancora poco esperti delle Wasteland e del mondo di Fallout 3, può essere davvero difficile. Non è difficile, invece, capire che ben presto si dovrà metter mano alle armi. Le minacce sono molte e diversificate fin dai primi momenti del gioco, cosa che ci consente fin da subito di prendere confidenza con il sistema di combattimento.
aspetta un momento che prendo la mira...
Fallout 3 può essere giocato sia in prima persona, sia in terza persona, con il protagonista spostato su un lato dell'inquadratura e la telecamera posta dietro alle sue spalle. Cambiare da un'inquadratura all'altra è questione di un istante, basta premere un pulsante, ma a dirla tutta la visuale "esterna", continua a non convincerci: troppo del mondo circostante viene nascosto dal protagonista, e anche mirare in queste condizioni, secondo noi, è difficile.
Abbiamo quindi preferito affrontare la nostra sessione di gioco con la visuale in prima persona, cosa che consente anche di combattere come se ci trovassimo di fronte a un qualsiasi clone di Quake. Il gioco, infatti, non disdegna l'approccio da First Person Shooter: non ci sono limitazioni in questa modalità, si può sparare liberamente prendendo la mira e affidandosi solamente alle proprie capacità, filtrate ovviamente dall'abilità del protagonista nell'uso dell'arma che sta utilizzando in quel momento.
È però possibile, con la semplice pressione di RB, fermare l'azione e impostare un attacco più ragionato. Grazie al VATS (Vault-Tech Assisted Targeting System), quando un nemico è visibile l'azione si blocca e possiamo impostare gli attacchi mirando a parti specifiche del corpo dei nemici, concatenare una serie di colpi (prima colpire alla testa il nemico più vicino, poi mirare al corpo di quello più lontano) e infine dare seguito a quanto stabilito con il pulsante A. Questo genere d'azione comporta l'impiego dei "Punti Azione" a nostra disposizione e quindi, anche se questi si ricaricano piuttosto in fretta, è bene non abusare del VATS, specialmente quando sono tanti i nemici che ci circondano e non abbiamo una copertura utilizzabile nelle vicinanze.
Inizialmente, questo sistema di combattimento sembra banalizzare eccessivamente gli scontri, oltretutto durante i "turni" il gioco tenta di inquadrare la battaglia in modo cinematografico, non sempre riuscendo nell'intento, per la verità. Tutto, insomma, sembra un po' troppo "teleguidato". È avanzando nel gioco e incontrando le prime minacce serie (più nemici contemporaneamente armati fino ai denti, o giganteschi boss) che si apprezza maggiormente l'efficacia del VATS, che può essere utilizzato anche per mirare con maggiore precisione durante il lancio di granate.
Nonostante questo apparente vantaggio, i nemici non staranno a guardare, risponderanno al fuoco e si muoveranno in maniera credibilmente efficace, cercando essi stessi coperture e un'avanzata congiunta che li metta al riparo, per quanto possibile, dalla minaccia che stiamo portando.
la devastazione intorno
Due ore abbondanti in compagnia di Fallout 3 sono davvero volate, complice la nostra curiosità sulla storia del gioco, che ci ha portato a seguire - forse - qualche dialogo di troppo. Per non parlare di qualche morte dovuta a scelte non del tutto efficaci durante l'avanzata! Non volendo accennare nulla della trama, non ci resta che descrivere un poco le ambientazioni che abbiamo visitato e come queste si dipanano lungo il nostro cammino.
Ebbene, nonostante il setup non fosse ideale (il proiettore che generava le immagini del gioco era decisamente starato), l'impatto è e resta semplicemente sensazionale. Sia nell'emozionante prima scoperta delle Wasteland, la devastata distesa che si apre di fronte ai nostri occhi - momentaneamente accecati - all'uscita della Vault 101, sia quando si raggiungono le strutture più complesse di Washington D.C., teatro principale delle vicende narrate dal gioco.
La capitale statunitense è un coacervo di palazzi diroccati, di macerie disseminate in ogni dove, di mucchi di calcinacci e vetri rotti. Una distruzione che si fa palpabile man mano che si avanza, tra un ponte semidistrutto e un fiume ormai contaminato dalle radiazioni. Lo sviluppo degli ambienti che abbiamo visto, inoltre, non disdegna proiezioni verticali, che danno la possibilità di effettuare appostamenti "da cecchino" sia al nostro personaggio, sia ai suoi nemici, durante le fasi concitate di una battaglia.
In generale, però, le "zone" che abbiamo visitato, mostravano sempre una certa linearità di base, a livello di design: non mancano ambientazioni vaste e piazze ampie, ma quanto abbiamo potuto ammirare dava sempre la sensazione di essere costruito per invitare il giocatore in una determinata direzione, a fare in modo che non potesse perdersi. I modi di andare da A a B, però, possono essere molto diversi, quindi al di là di questa semplice sensazione, non ci siamo mai annoiati avanzando nel gioco, anche quando abbiamo ripercorso più volte le medesime sezioni.
Meno convincenti, invece, i dungeon, qui rappresentati da tunnel sotterranei e da gallerie dismesse della metropolitana: si utilizzano per passare da un'area all'altra e anch'essi offrono qualche strada alternativa e qualche interessante possibilità (per esempio, ci si può infiltrare in alcuni computer per utilizzare robot di sicurezza a proprio vantaggio), ma la bellezza delle ambientazioni esterne rende questi tunnel bui e grigi, per forza di cose, meno accattivanti.
Il tempo, tanto per cambiare, è volato ed è inutile dire che alla fine non ne avevamo abbastanza. Troppe le cose lasciate indietro per avanzare il più possibile, troppa la curiosità di capire come "andrà a finire". A questo punto, l'unico modo per soddisfare le nostre voglie è attendere la versione definitiva, da giocare a casa, con calma, al buio e senza distrazioni. Ormai, in fondo, non manca molto...