.TonyManero.
Stramazzarri torna
17/05/2006
"Serenità per l'inchiesta penale di Napoli, qualche dubbio in più sull'esito del processo sportivo. E' questo, in sintesi, lo stato dell'arte delle previsioni sulle conseguenze del coinvolgimento dei Viola in "Piedipuliti". I magistrati partenopei continuano le indagini, e presto convocheranno i Della Valle per ascoltarli, intanto il patron gigliato continua a parlare via etere impegnato in una battaglia impari. Da una parte lui, che ribadisce di essere "vittima", dall'altra torme di giornalisti ed opininisti (spesso ratti già "intercettati" naufraghi della nave Moggi) che spingono sulla versione "Fiorentina colpevole". Colpevole quasi più della Juventus, la triade, dicono, è già stata giubilata. Una catarsi per gli Agnelli. Il servilismo verso la famiglia torinese è patologia atavica nel mondo mediatico italiano, da quando fior fior di giornalisti del servizio pubblico attendevano "l'avvocato", quello che mandò in cassa integrazione tante famiglie a spese dello Stato, all'uscita dello stadio. Gianni sortiva alla fine del primo tempo (sa Iddio cosa andasse a fare alle partite per vederne solo 45 minuti), i "cronisti" raccoglievano il verbo. Che fosse banalità da fruttarolo o vera arguzia poco contava, l'aveva detto l'avvocato. Chi striscia non inciampa, regola aurea di questa italietta immonda, ed anche per i rampolli della grande famiglia il rispetto connturato alla schiatta è dovuto. Si chiamano Elkann, ma hanno, per grazia divina, la fortuna di guadagnare dal rimestìo del truogolo senza sporcarsi le mani, d'altronde un Moggi lo si può ingaggiare in ogni azienda. Silenzio sul Milan, "coinvolto di striscio" dicono, tralasciando consapevolmente tutte le questioni legate ai diritti tv, ai conflitti d'interesse, al famigerato "asse Juve-Milan" (ormai un tabù per i media che condannano la triade, ma salvano il geometra presidente di Lega e Milan). Poco sulla Lazio, quasi nulla su Sampdoria e Messina, convolte entrambe nelle intercettazioni. Solo qualche cenno, sapientemente troncato sul nascere, nel riferirsi alla Roma, al suo patto scellerato con la Gea, alla storia dei Rolex, a quella dei diritti tv concessi in cambio della resa d'armi al potere. Nessun tentativo serio nè giornalistico nè, al momento, giudiziario, di alzare la prospettiva e verificare se il "sistema Moggi" fosse in realtà un costume diffuso, annoso, diremmo tradizionale nel calcio. Eppure le carte sono ancora lì, i Carabinieri sono ancora impegnati a trascrivere migliaia e migliaia di intercettazioni. Consigliamo prudenza a chi considera già risolto il "caso" con la condanna della triade e il coinvolgimento dei Della Valle. La riffa potrebbe far sortire altri numeri".
Parere PERSONALE, ma mi pare abbastanza evidente che anche questa storia, almeno per quanto riguarda l'aspetto mediatico giornalistico/televisivo, ha già individuato i suoi colpevoli, salvaguardando altri protagonisti al momento occulti.
Che in tutto questo marasma, dove venivano manovrati arbitri, guardalinee, designatori, moviolisti, televoti e erano coinvolti politici vari, gli unici colpevoli siano solo la Triade e Della Valle pare abbastanza strano.
Non è che forse al potere di Moggi se ne sta sostituendo un'altro che ha individuato a torto o a ragione in Moggi e nella famiglia Della Valle i personaggi da giubilare in nome della giustizia?
Forse a questo "nuovo" potere Diego Della Valle continua a rimanere avverso, per gli stessi motivi per cui Moggi & Co. hanno cercato di fargli il c... lo scorso anno.
Certo non sarebbe una novità, sarebbe la classica soluzione all'italiana, dalla prima alla seconda Repubblica del calcio, quando in realtà poi non cambierebbe proprio niente.
Dico questo e resto convinto che la famiglia Della Valle da questa storia ne uscirà pulita.
Forza romanisti, ora scatenatevi con i commenti...
"Serenità per l'inchiesta penale di Napoli, qualche dubbio in più sull'esito del processo sportivo. E' questo, in sintesi, lo stato dell'arte delle previsioni sulle conseguenze del coinvolgimento dei Viola in "Piedipuliti". I magistrati partenopei continuano le indagini, e presto convocheranno i Della Valle per ascoltarli, intanto il patron gigliato continua a parlare via etere impegnato in una battaglia impari. Da una parte lui, che ribadisce di essere "vittima", dall'altra torme di giornalisti ed opininisti (spesso ratti già "intercettati" naufraghi della nave Moggi) che spingono sulla versione "Fiorentina colpevole". Colpevole quasi più della Juventus, la triade, dicono, è già stata giubilata. Una catarsi per gli Agnelli. Il servilismo verso la famiglia torinese è patologia atavica nel mondo mediatico italiano, da quando fior fior di giornalisti del servizio pubblico attendevano "l'avvocato", quello che mandò in cassa integrazione tante famiglie a spese dello Stato, all'uscita dello stadio. Gianni sortiva alla fine del primo tempo (sa Iddio cosa andasse a fare alle partite per vederne solo 45 minuti), i "cronisti" raccoglievano il verbo. Che fosse banalità da fruttarolo o vera arguzia poco contava, l'aveva detto l'avvocato. Chi striscia non inciampa, regola aurea di questa italietta immonda, ed anche per i rampolli della grande famiglia il rispetto connturato alla schiatta è dovuto. Si chiamano Elkann, ma hanno, per grazia divina, la fortuna di guadagnare dal rimestìo del truogolo senza sporcarsi le mani, d'altronde un Moggi lo si può ingaggiare in ogni azienda. Silenzio sul Milan, "coinvolto di striscio" dicono, tralasciando consapevolmente tutte le questioni legate ai diritti tv, ai conflitti d'interesse, al famigerato "asse Juve-Milan" (ormai un tabù per i media che condannano la triade, ma salvano il geometra presidente di Lega e Milan). Poco sulla Lazio, quasi nulla su Sampdoria e Messina, convolte entrambe nelle intercettazioni. Solo qualche cenno, sapientemente troncato sul nascere, nel riferirsi alla Roma, al suo patto scellerato con la Gea, alla storia dei Rolex, a quella dei diritti tv concessi in cambio della resa d'armi al potere. Nessun tentativo serio nè giornalistico nè, al momento, giudiziario, di alzare la prospettiva e verificare se il "sistema Moggi" fosse in realtà un costume diffuso, annoso, diremmo tradizionale nel calcio. Eppure le carte sono ancora lì, i Carabinieri sono ancora impegnati a trascrivere migliaia e migliaia di intercettazioni. Consigliamo prudenza a chi considera già risolto il "caso" con la condanna della triade e il coinvolgimento dei Della Valle. La riffa potrebbe far sortire altri numeri".
Parere PERSONALE, ma mi pare abbastanza evidente che anche questa storia, almeno per quanto riguarda l'aspetto mediatico giornalistico/televisivo, ha già individuato i suoi colpevoli, salvaguardando altri protagonisti al momento occulti.
Che in tutto questo marasma, dove venivano manovrati arbitri, guardalinee, designatori, moviolisti, televoti e erano coinvolti politici vari, gli unici colpevoli siano solo la Triade e Della Valle pare abbastanza strano.
Non è che forse al potere di Moggi se ne sta sostituendo un'altro che ha individuato a torto o a ragione in Moggi e nella famiglia Della Valle i personaggi da giubilare in nome della giustizia?
Forse a questo "nuovo" potere Diego Della Valle continua a rimanere avverso, per gli stessi motivi per cui Moggi & Co. hanno cercato di fargli il c... lo scorso anno.
Certo non sarebbe una novità, sarebbe la classica soluzione all'italiana, dalla prima alla seconda Repubblica del calcio, quando in realtà poi non cambierebbe proprio niente.
Dico questo e resto convinto che la famiglia Della Valle da questa storia ne uscirà pulita.
Forza romanisti, ora scatenatevi con i commenti...
