Che sia un gran testa di ca..............trame.
Non si può dire che io abbia un solo vicino: al terminare di una via chiusa, in cui tutti si conoscono. Ed ora mi diverto...
Entrando nella via si può osservare sulla sinistra una mega-villa con giardino, la cui estensione lungo la strada è pari circa a metà del tragitto (prima di arrivare a casa mia). Questa è appartenuta nel corso degli ultimi anni ad un ex-proprietario di fabbrica; ha tre cani maledettamente irrequieti ed abbaianti, che non vengono sterilizzati e che quindi continuano ad accoppiarsi e a sfornare nuovi odiosissimi cani. I padroni non sono da meno: c'è il vecchio rimbambito, il proprietario con moglie sbuffanti, il figlio più giovane perdi-tempo-in-bicicletta, la figlia ammogliata con un bruttone e con un bimbo appena nato più brutto del padre. Tutti snob, ovviamente. Alla destra, di fronte a questa mega-villa, cinque villette: delle prime due non conosco i propretari. La seguente appartiene ad un vecchio fotografo (il più vecchio della città), che condivide casa con la moglie, il figlio e la nuora, ed un cane, SKY, cresciuto a bastonate, ed ora perfido ed incattivito. A seguire, una villetta bifamiliare; qui vivono due signore (l'una madre dell'altra) diffidenti e fondatrici del "RADIOMARIA FANS CLUB", e un ragazzo eclettico e psicologicamente instabile, che vive con la madre, anche lei isterica ed instabile, ed il suo placido cane (il più dolce che abbia mai visto). In seguito, in corrispondenza con la fine della rete che delimita il territorio della mega-villa, un vialetto che porta alla villa del generale in pensione, la cui moglie, strabica e amante dei gatti, è cara cliente di mia madre. Andando avanti, a destra c'è la villa dell'ex-preside della scuola media che ho frequentato, con moglie, figlia e un altro cane; a sinistra un condominio. Qui vivono una rispettabile signora che aveva un bel gatto (ucciso dai tre cani abitanti della mega-villa.... BASTARDI!); un maledettissimo idiota chiamato ALFREDO (nipote del fotografo) con antipatica famiglia annessa (sua madre è la figlia del fotografo), con cui ho condiviso tre anni di sofferenza alle medie; un gruppetto di muratori tunz; una famiglia di simpatici albanesi che si prendono cura di una signora da circa 10 anni; una donna bisbetica che sbatte continuamente le ciabatte sul davanzale della finestra. Siamo arrivati a casa mia: a chiudere la strada vi sono due cancelli, uno a sinistra e l'altro a destra. Io vivo nel condominio a sinistra. Non condivido piacevolmente né il garage, né i fondaci, né le scale con il mio vicino (che odio a morte, per via di antecedenti orribili); con la mia vicina, una simpatica vedova bolognese, invece, sì. All'altra scala vivono diverse famiglie che considero simpatiche, almeno fino a quando i bambini che abitano lì non cominciano a rompere le scatole alle mie due deliziose e pacifiche gatte. Nel condominio il cui cancello si trova a destra rispetto al mio, vivono la mia migliore amica dell'infanzia, una vamp amica di mia sorella (nonché migliore amica di Francesca Cipriani D'Altorio - la tizia scema che andava al grande fratello vestita come un lampadario del Titanic)... e il mio eccentrico, infantile, bavoso prof di storia e filosofia!!! Bel vicinato, eh?

...
Ecco, vi avrò rotto aspramente le scatole.
Quindi me ne vado a dormire.
Notte!
"Il limite dell'amore è sempre quello di aver bisogno di un complice. Questo suo amico sapeva però che la raffinatezza del libertinaggio è quella di essere allo stesso tempo carnefice e vittima". (Il Duca Blangis in "Salò o le 120 giornate di Sodoma", di Pier Paolo Pasolini)