Trieste se la prende con Del Piero e con l’arbitro. Cobolli Gigli: «Troppo la vittoria? Chi vince ha ragione. Io sono contento».
Fine della festa. Il Luna park Juve, che finora nel suo primo tour sui campi della B pareva giocare in casa anche quand'era in trasferta, a Trieste è ritornato ad avere la faccia di una squadra da fischiare. Per qualche dubbia decisione arbitrale, perché fa di nuovo paura e, soprattutto, perché fa ancora quella cosa che, nello sport, ti può rendere molto, molto antipatico: vince. Tanto per rendere l'idea: alla sostituzione di Del Piero al 23' della ripresa, s'è scatenata la tempesta: di fischi, quando, lunedì a Treviso, d'accordo, la sua provincia, era stata di applausi. E poi i cori - «Solo rubare, sapete solo rubare» - e il pandemonio al gol annullato alla Triestina. In fondo a un film così, anche Cobolli Gigli è parso più juventino: «Forse la Triestina non meritava di perdere, ma chi vince ha ragione. E ne sono molto contento».
Il clima è stato da battaglia fin da subito, con lo striscione della curva locale: «-1: severi per un fax inceppato clementi col calcio truccato». Metafora sulla penalità della Triestina e quella delle big. E quando Zanetti ha buttato la palla fuori per far entrare i soccorsi per il riminese abbattuto, Deschamps l'ha colpita al volo, sparandola verso la curva. Il quarto uomo gli ha ricordato che, con i piedi, aveva smesso qualche anno fa. Alla fine tira un sospiro anche Cobolli Gigli, dopo il fischio finale: «Avrei firmato all'inizio del campionato perché la squadra facesse una performance di questo genere. Aver annullato la penalizzazione già adesso. E poi sapevamo che non sarebbe stata semplicissima. Ma sono entusiasta, nonostante tutto. Del Piero? Forse ci angustiamo noi per i 200 gol, più che lui. I campioni non si angustiano mai...».
Fine della festa. Il Luna park Juve, che finora nel suo primo tour sui campi della B pareva giocare in casa anche quand'era in trasferta, a Trieste è ritornato ad avere la faccia di una squadra da fischiare. Per qualche dubbia decisione arbitrale, perché fa di nuovo paura e, soprattutto, perché fa ancora quella cosa che, nello sport, ti può rendere molto, molto antipatico: vince. Tanto per rendere l'idea: alla sostituzione di Del Piero al 23' della ripresa, s'è scatenata la tempesta: di fischi, quando, lunedì a Treviso, d'accordo, la sua provincia, era stata di applausi. E poi i cori - «Solo rubare, sapete solo rubare» - e il pandemonio al gol annullato alla Triestina. In fondo a un film così, anche Cobolli Gigli è parso più juventino: «Forse la Triestina non meritava di perdere, ma chi vince ha ragione. E ne sono molto contento».
Il clima è stato da battaglia fin da subito, con lo striscione della curva locale: «-1: severi per un fax inceppato clementi col calcio truccato». Metafora sulla penalità della Triestina e quella delle big. E quando Zanetti ha buttato la palla fuori per far entrare i soccorsi per il riminese abbattuto, Deschamps l'ha colpita al volo, sparandola verso la curva. Il quarto uomo gli ha ricordato che, con i piedi, aveva smesso qualche anno fa. Alla fine tira un sospiro anche Cobolli Gigli, dopo il fischio finale: «Avrei firmato all'inizio del campionato perché la squadra facesse una performance di questo genere. Aver annullato la penalizzazione già adesso. E poi sapevamo che non sarebbe stata semplicissima. Ma sono entusiasta, nonostante tutto. Del Piero? Forse ci angustiamo noi per i 200 gol, più che lui. I campioni non si angustiano mai...».