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MILANO, 26 ottobre 2006 - Chi sostiene che il campionato di serie A si sia fortemente indebolito rispetto all'anno scorso potrebbe trovare anche l'argomentazione della mancanza di ricambio generazionale a sostegno della sua tesi. Chi invece è convinto che per creare buone squadre sia necessario esclusivamente puntare sui giovani dovrà ricredersi. Almeno in parte.
Dopo otto giornate sono sette le più grosse rivelazioni della serie A (vota il migliore) secondo Gazzetta.it. Abbiamo scelto giocatori che nessuno si aspettava potessero essere così decisivi e il dato lampante è che insieme a Bianchi (23 anni), Quagliarella (23) e Zapata (20), ci sono gli ultratrentenni (Doni 33, Frick 32, Riganò 32, Corona 32) ritenuti ormai non all'altezza del grande calcio.
Il centravanti della Reggina, reduce da un brutto infortunio al ginocchio, sta trascinando l'incredibile squadra di Mazzarri, che senza penalizzazione sarebbe già a quota undici. I suoi gol e quelli di Nick Amoruso sono stati decisivi in questo inizio di stagione. Bianchi ha ritrovato sè stesso dopo essere stato una delle punte più promettenti della sua generazione a livello giovanile. E' una prima punta forte fisicamente ma che ha doti tecniche inconsuete per un giocatore di quella stazza.
Non tutte le disgrazie vengono per nuocere. Nessuno in casa Samp pensava che la squalifica di Flachi nascondesse un grande vantaggio: una maglia da titolare per Fabio Quagliarella. Dopo una stagione di luci (poche) e ombre (molte), ad Ascoli, chiuso da Budan, Ferrante e Bjelanovic, questa seconda punta veloce e dotata di un gran tiro è esplosa domenica scorsa a Bergamo con due gol meravigliosi e ieri sera si è confermata con la Lazio.
"Di lui sentirete parlare ai massimi livelli". Parole di un vero maestro di calcio come Giovanni Galeone, indirizzate al colombiano Cristian Zapata, che a 20 anni (appena compiuti) guida la difesa friulana con sicurezza imbarazzante. Qualuno azzarda un paragone col Thuram dei bei tempi: urgono conferme, ma il ragazzo è già una realtà e con la penuria di difensori che c'è è già pronta l'asta tra le grandi per aggiudicarselo.
Ma sono soprattutto le riscoperte a caratterizzare questo inizio di stagione. Chi avrebbe creduto che Doni, reduce da un'esperienza non troppo esaltante in Spagna col Maiorca di Cuper e da una serie di problemi fisici, sarebbe stato subito decisivo appena tornato a Bergamo? Il fantasista ha già segnato quattro gol pesantissimi e sul campo divide con Nino Bernardini il ruolo di chioccia. "Mi è bastato ritrovare l'aria di Bergamo e sono rinato" dice Doni, che ha rinunciato anche a una parte dell'ingaggio.
Il termine riscoperta vale solo in parte per Christain Riganò, uno che ha sempre segnato soprattutto nelle categorie inferiori. Dopo aver riportato la Fiorentina in alto, il suo impatto con la serie A tra Firenze ed Empoli, non sembrava devastante. Invece anche a lui l'aria di casa ha fatto bene: è il trascinatore del Messina ed è in testa alla classifica marcatori con 6 reti.
Di riscoperta si può parlare anche per l'ambasciatore del calcio in Liechtenstein Mario Frick, che dopo l'esperienza in chiaroscuro di Verona sembrava destinato a un dignitoso finale di carriera in B. Ma i cinque gol già segnati, nonostante la concorrenza nel Siena, stanno sorprendendo un po'tutti.
E chiudiamo con la nostra personale rivelazione, Giorgio Corona. Non si può neppure parlare di riscoperta per uno che al massimo ha giocato in una squadra che dalla B è retrocessa per due volte in C1. Avrebbe potuto arrivare prima in serie A, ma non ha voluto abbandonare un gruppo che senza di lui avrebbe fatto ben pochi punti. Onore al merito, ma la sua carriera avrebbe essere potuto diversa. Tre gol pesantissimi in questo avvio di stagione ne hanno fatto l'uomo chiave del Catania, anche quando entra a gara in corso come mercoledì a Siena. I suoi pantaloncini arrotolati a mo' di boxer stanno già facendo scuola tra i ragazzini: un altro segnale della popolarità ormai notevole e di una carriera sbocciata forse troppo tardi.
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Bianchi lo sapevo che era fortissimo
felice per riganò, corona in B sapevo che faceva bene...frick pensavo fosse un pippone
cmq ragass..c'era il tempo dei van baster maradona e baggio in classifica cannonieri e quella dei frick bianchi e rigano
Dopo otto giornate sono sette le più grosse rivelazioni della serie A (vota il migliore) secondo Gazzetta.it. Abbiamo scelto giocatori che nessuno si aspettava potessero essere così decisivi e il dato lampante è che insieme a Bianchi (23 anni), Quagliarella (23) e Zapata (20), ci sono gli ultratrentenni (Doni 33, Frick 32, Riganò 32, Corona 32) ritenuti ormai non all'altezza del grande calcio.
Il centravanti della Reggina, reduce da un brutto infortunio al ginocchio, sta trascinando l'incredibile squadra di Mazzarri, che senza penalizzazione sarebbe già a quota undici. I suoi gol e quelli di Nick Amoruso sono stati decisivi in questo inizio di stagione. Bianchi ha ritrovato sè stesso dopo essere stato una delle punte più promettenti della sua generazione a livello giovanile. E' una prima punta forte fisicamente ma che ha doti tecniche inconsuete per un giocatore di quella stazza.
Non tutte le disgrazie vengono per nuocere. Nessuno in casa Samp pensava che la squalifica di Flachi nascondesse un grande vantaggio: una maglia da titolare per Fabio Quagliarella. Dopo una stagione di luci (poche) e ombre (molte), ad Ascoli, chiuso da Budan, Ferrante e Bjelanovic, questa seconda punta veloce e dotata di un gran tiro è esplosa domenica scorsa a Bergamo con due gol meravigliosi e ieri sera si è confermata con la Lazio.
"Di lui sentirete parlare ai massimi livelli". Parole di un vero maestro di calcio come Giovanni Galeone, indirizzate al colombiano Cristian Zapata, che a 20 anni (appena compiuti) guida la difesa friulana con sicurezza imbarazzante. Qualuno azzarda un paragone col Thuram dei bei tempi: urgono conferme, ma il ragazzo è già una realtà e con la penuria di difensori che c'è è già pronta l'asta tra le grandi per aggiudicarselo.
Ma sono soprattutto le riscoperte a caratterizzare questo inizio di stagione. Chi avrebbe creduto che Doni, reduce da un'esperienza non troppo esaltante in Spagna col Maiorca di Cuper e da una serie di problemi fisici, sarebbe stato subito decisivo appena tornato a Bergamo? Il fantasista ha già segnato quattro gol pesantissimi e sul campo divide con Nino Bernardini il ruolo di chioccia. "Mi è bastato ritrovare l'aria di Bergamo e sono rinato" dice Doni, che ha rinunciato anche a una parte dell'ingaggio.
Il termine riscoperta vale solo in parte per Christain Riganò, uno che ha sempre segnato soprattutto nelle categorie inferiori. Dopo aver riportato la Fiorentina in alto, il suo impatto con la serie A tra Firenze ed Empoli, non sembrava devastante. Invece anche a lui l'aria di casa ha fatto bene: è il trascinatore del Messina ed è in testa alla classifica marcatori con 6 reti.
Di riscoperta si può parlare anche per l'ambasciatore del calcio in Liechtenstein Mario Frick, che dopo l'esperienza in chiaroscuro di Verona sembrava destinato a un dignitoso finale di carriera in B. Ma i cinque gol già segnati, nonostante la concorrenza nel Siena, stanno sorprendendo un po'tutti.
E chiudiamo con la nostra personale rivelazione, Giorgio Corona. Non si può neppure parlare di riscoperta per uno che al massimo ha giocato in una squadra che dalla B è retrocessa per due volte in C1. Avrebbe potuto arrivare prima in serie A, ma non ha voluto abbandonare un gruppo che senza di lui avrebbe fatto ben pochi punti. Onore al merito, ma la sua carriera avrebbe essere potuto diversa. Tre gol pesantissimi in questo avvio di stagione ne hanno fatto l'uomo chiave del Catania, anche quando entra a gara in corso come mercoledì a Siena. I suoi pantaloncini arrotolati a mo' di boxer stanno già facendo scuola tra i ragazzini: un altro segnale della popolarità ormai notevole e di una carriera sbocciata forse troppo tardi.
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Bianchi lo sapevo che era fortissimo


cmq ragass..c'era il tempo dei van baster maradona e baggio in classifica cannonieri e quella dei frick bianchi e rigano
