Il presidente del Palermo alla vigilia della sfida con l'Inter: "Ci manca solo il potere mediatico".
Viene da chiedersi perché Maurizio Zamparini sia venuto a impiantare a Palermo il nuovo miracolo del calcio, lui friulano, con un direttore sportivo ex leader della curva del Cesena, un allenatore veneto e il capitano della squadra bresciano. È la voglia di vivere partite come questa, a inseguire da vicino l'Inter e magari agganciarla, «che sarebbe una soddisfazione perché, dove vivo, quando l'Inter ce la fa di culo per 1-0, tutti ne parlano come di una corazzata e immagino cosa mi aspetterebbe se non vincessimo 4-1 come ho previsto». Sarebbe lo sberleffo al potere. «Un potere mediatico che l'Inter possiede e noi no, anche se l'Inter lo esercita in maniera pulita, non come la Juve di Moggi e Giraudo. L'Inter vincerà lo scudetto, può tenere Adriano, Figo o Cruz in panchina, mentre noi senza Simplicio e Di Michele facciamo fatica ad avere la stessa qualità».
«Per il Palermo non è un'occasione irripetibile. È una sciocchezza che siamo avanti grazie alle penalizzazioni: Milan e Fiorentina ci sarebbero dietro e la Juve senza Moggi sarebbe una squadra forte ma normale. Siamo ormai al livello delle migliori ma quest'anno possiamo giocarcela al massimo con la Roma che è nella nostra condizione: lo scudetto lo vincerà l'Inter, anche se Guidolin e Spalletti valgono più di Mancini». Già, Mancini. Uno dei bersagli preferiti. Ieri ha ritrovato Galliani («Se si preoccupa per la poca competitività dei club italiani in Europa, perché gli andava bene la poca competitività dei club italiani rispetto a Milan, Juve e Inter con i soldi delle tv?») e ha inserito la «new entry» Arrigo Sacchi: «Dice che le mie critiche tolgono tranquillità al Palermo, ma lui non ci capisce un tubo. Parma e Real Madrid stanno lì a dimostrarlo».
Viene da chiedersi perché Maurizio Zamparini sia venuto a impiantare a Palermo il nuovo miracolo del calcio, lui friulano, con un direttore sportivo ex leader della curva del Cesena, un allenatore veneto e il capitano della squadra bresciano. È la voglia di vivere partite come questa, a inseguire da vicino l'Inter e magari agganciarla, «che sarebbe una soddisfazione perché, dove vivo, quando l'Inter ce la fa di culo per 1-0, tutti ne parlano come di una corazzata e immagino cosa mi aspetterebbe se non vincessimo 4-1 come ho previsto». Sarebbe lo sberleffo al potere. «Un potere mediatico che l'Inter possiede e noi no, anche se l'Inter lo esercita in maniera pulita, non come la Juve di Moggi e Giraudo. L'Inter vincerà lo scudetto, può tenere Adriano, Figo o Cruz in panchina, mentre noi senza Simplicio e Di Michele facciamo fatica ad avere la stessa qualità».
«Per il Palermo non è un'occasione irripetibile. È una sciocchezza che siamo avanti grazie alle penalizzazioni: Milan e Fiorentina ci sarebbero dietro e la Juve senza Moggi sarebbe una squadra forte ma normale. Siamo ormai al livello delle migliori ma quest'anno possiamo giocarcela al massimo con la Roma che è nella nostra condizione: lo scudetto lo vincerà l'Inter, anche se Guidolin e Spalletti valgono più di Mancini». Già, Mancini. Uno dei bersagli preferiti. Ieri ha ritrovato Galliani («Se si preoccupa per la poca competitività dei club italiani in Europa, perché gli andava bene la poca competitività dei club italiani rispetto a Milan, Juve e Inter con i soldi delle tv?») e ha inserito la «new entry» Arrigo Sacchi: «Dice che le mie critiche tolgono tranquillità al Palermo, ma lui non ci capisce un tubo. Parma e Real Madrid stanno lì a dimostrarlo».
