«Felice per Moratti, è una persona che fa bene al calcio»
Henry, la parola «Milano» le suscita pensieri particolari? «La prima cosa che mi viene in mente è San Siro. Bellissimo giocare in quello stadio, davvero. Certo, ogni tanto il prato somiglia a una spiaggia...».
Sa che per vederla a San Siro, in serie A, le squadre milanesi sarebbero disposte a fare follie? «Ho un contratto firmato con l'Arsenal, sarebbe ingiusto mettersi a parlare di ipotetici trasferimenti. Ma vorrei dire che sono davvero felice che l'Inter si stia avviando a vincere questo campionato. Sul campo, intendo. Lo scudetto che hanno sulle maglie non l'hanno certo rubato, ma questo avrà tutto un altro sapore».
È contento per Moratti? «Sì, sono felice per lui, perché è una persona che fa bene al calcio. È un bel personaggio, se non sbaglio una volta l'ho visto addirittura arrivare allo stadio in bicicletta. Lui, il presidente di un club tanto prestigioso, che va a San Siro in bici... Non è una bella scena?».
Questi complimenti all'Inter faranno arrabbiare i milanisti. Vuole rimediare con qualche consiglio ai rossoneri per la Champions League? «Se pensa che ora mi metterò a disegnare soluzioni tattiche per battere il Manchester Utd si sbaglia. È vero, noi dell'Arsenal siamo gli unici che hanno battuto due volte lo United in questa stagione. All'Old Trafford abbiamo dato spettacolo, poi abbiamo vinto anche all'Emirates Stadium, anche se - devo ammettere - non del tutto meritatamente. Ma non c'è un vero e proprio segreto. Bisogna aggredirli dal primo all'ultimo minuto. Noi ce l'abbiamo fatta due volte segnando nel finale di gara, ci abbiamo creduto fino in fondo».
Il Manchester United è una delle tre squadre inglesi in semifinale di Champions League. Il calcio che si gioca da voi è davvero così superiore alla concorrenza? «Avrebbe potuto dire la sua anche l'Arsenal, se non avessimo pagato l'inesperienza. Però sì, in questo momento il calcio inglese domina a livello di club. Il Mondiale l'ha vinto l'Italia. Punto e basta. Ci siamo rifatti nelle qualificazioni a Euro 2008, ma era una vittoria che valeva solo tre punti. Detto questo, giocare contro l'Italia non sarà mai, mai, mai una partita come le altre».
Henry, la parola «Milano» le suscita pensieri particolari? «La prima cosa che mi viene in mente è San Siro. Bellissimo giocare in quello stadio, davvero. Certo, ogni tanto il prato somiglia a una spiaggia...».
Sa che per vederla a San Siro, in serie A, le squadre milanesi sarebbero disposte a fare follie? «Ho un contratto firmato con l'Arsenal, sarebbe ingiusto mettersi a parlare di ipotetici trasferimenti. Ma vorrei dire che sono davvero felice che l'Inter si stia avviando a vincere questo campionato. Sul campo, intendo. Lo scudetto che hanno sulle maglie non l'hanno certo rubato, ma questo avrà tutto un altro sapore».
È contento per Moratti? «Sì, sono felice per lui, perché è una persona che fa bene al calcio. È un bel personaggio, se non sbaglio una volta l'ho visto addirittura arrivare allo stadio in bicicletta. Lui, il presidente di un club tanto prestigioso, che va a San Siro in bici... Non è una bella scena?».
Questi complimenti all'Inter faranno arrabbiare i milanisti. Vuole rimediare con qualche consiglio ai rossoneri per la Champions League? «Se pensa che ora mi metterò a disegnare soluzioni tattiche per battere il Manchester Utd si sbaglia. È vero, noi dell'Arsenal siamo gli unici che hanno battuto due volte lo United in questa stagione. All'Old Trafford abbiamo dato spettacolo, poi abbiamo vinto anche all'Emirates Stadium, anche se - devo ammettere - non del tutto meritatamente. Ma non c'è un vero e proprio segreto. Bisogna aggredirli dal primo all'ultimo minuto. Noi ce l'abbiamo fatta due volte segnando nel finale di gara, ci abbiamo creduto fino in fondo».
Il Manchester United è una delle tre squadre inglesi in semifinale di Champions League. Il calcio che si gioca da voi è davvero così superiore alla concorrenza? «Avrebbe potuto dire la sua anche l'Arsenal, se non avessimo pagato l'inesperienza. Però sì, in questo momento il calcio inglese domina a livello di club. Il Mondiale l'ha vinto l'Italia. Punto e basta. Ci siamo rifatti nelle qualificazioni a Euro 2008, ma era una vittoria che valeva solo tre punti. Detto questo, giocare contro l'Italia non sarà mai, mai, mai una partita come le altre».