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krapula
il religioso: «La legge di Dio è superiore a qualunque legge umana»
Brasile, bambina stuprata abortisce
Vescovo scomunica i medici: «Crimine»
La piccola di 9 anni violentata dal patrigno. Il Vaticano: «Bene Sobrinho, fatta scelta di morte: hanno peccato»
[b]

L'arcivescovo José Cardoso Sobrinho
RECIFE (Brasile) [/b]- Scomunica: sentenza inappellabile della
Chiesa cattolica brasiliana contro i medici che hanno fatto abortire
una bambina di nove anni, stuprata dal patrigno e incinta di due
gemelli. L’aborto, ha specificato José Cardoso Sobrinho, arcivescovo di
Olinda e Recife, è un crimine agli occhi della Chiesa e la legge degli
uomini non può sovrastare quella di Dio. Il patrigno, indagato per
violenza sessuale, ha ammesso che abusava della bambina da quando aveva
6 anni e inoltre secondo i sanitari la gravidanza avrebbe comportati
gravi rischi per la bambina. La legge brasiliana consente l'aborto in
caso di stupro o di problemi per la salute della madre. La bambina,
fanno notare i medici, rientrava in ambedue le categorie.
«LEGGE UMANA NON HA VALORE» - Ma l’arcivescovo, esponente
dell’ala più integralista della Chiesa brasiliana, è andato
all'attacco. «La legge di Dio è superiore a qualunque legge umana - ha
proclamato -. Quindi se la legge umana, cioè una legge promulgata dagli
uomini, è contraria alla legge di Dio, questa legge umana non ha alcun
valore». Tutte le persone che hanno partecipato all'aborto, compresa la
madre della bambina (ma non la piccola), sono state scomunicate. Una
decisione condannata dal ministro della Salute José Gomes Temporao, che
ha parlato di posizione «estremista e inopportuna»: «La questione è
legale, la bambina è stata violentata. Il resto è opinione della
Chiesa. Sono scioccato per la posizione radicale di questa religione
che, nell'affermare a torto di voler difendere una vita, mette un'altra
vita in pericolo» ha detto a un programma radiofonico. Il presidente
Lula ha definito «conservatore» il comportamento del vescovo, elogiando
quello dei medici: «La medicina è su questo punto più corretta della
Chiesa, e ha fatto ciò che doveva fare: salvare la bambina».
VATICANO: «GIUSTO» - Il vescovo Sobrinho trova invece appoggio
nel Vaticano. «È un tema molto, molto delicato ma la Chiesa non può mai
tradire il suo annuncio, che è quello di difendere la vita dal
concepimento fino al suo termine naturale, anche di fronte a un dramma
umano così forte, come quello della violenza di una bimba - ha detto
padre Gianfranco Grieco, capo ufficio del Pontificio Consiglio per la
Famiglia -. L’annuncio della Chiesa è la difesa della vita e della
famiglia, ognuno di noi deve porsi in un atteggiamento di grande
rispetto della vita. L’aborto non è una soluzione, è una scorciatoia.
La scomunica significa non potersi accostare anche al sacramento della
comunione e se una persona è nel peccato e non si confessa, per la
Chiesa non può fare la comunione. In questo caso i medici sono
fortemente nel peccato perché sono persone attive nel portare avanti
l’aborto, questa uccisione. Sono protagonisti di una scelta di morte».
UN ALTRO EPISODIO - Un’altra vicenda molto simile sta sollevando
polemiche in Brasile. A Irai, 480 chilometri da Porto Alegre, una
bambina di 11 anni è al settimo mese di gravidanza, anche lei stuprata
da un parente stretto con cui è cresciuta dopo l’abbandono della madre.
Anche in questo caso la gravidanza è a rischio data l’età immatura. Sia
la polizia che le autorità locali affermano che nessuno ha mai chiesto
che fosse praticato un aborto: «Inerzia e disinformazione» deplora il
quotidiano O Globo. La storia era nota e le autorità avrebbero dovuto agire d’ufficio, come prevede la legge. (Apcom)
Brasile, bambina stuprata abortisce
Vescovo scomunica i medici: «Crimine»
La piccola di 9 anni violentata dal patrigno. Il Vaticano: «Bene Sobrinho, fatta scelta di morte: hanno peccato»
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L'arcivescovo José Cardoso Sobrinho
RECIFE (Brasile) [/b]- Scomunica: sentenza inappellabile della
Chiesa cattolica brasiliana contro i medici che hanno fatto abortire
una bambina di nove anni, stuprata dal patrigno e incinta di due
gemelli. L’aborto, ha specificato José Cardoso Sobrinho, arcivescovo di
Olinda e Recife, è un crimine agli occhi della Chiesa e la legge degli
uomini non può sovrastare quella di Dio. Il patrigno, indagato per
violenza sessuale, ha ammesso che abusava della bambina da quando aveva
6 anni e inoltre secondo i sanitari la gravidanza avrebbe comportati
gravi rischi per la bambina. La legge brasiliana consente l'aborto in
caso di stupro o di problemi per la salute della madre. La bambina,
fanno notare i medici, rientrava in ambedue le categorie.
«LEGGE UMANA NON HA VALORE» - Ma l’arcivescovo, esponente
dell’ala più integralista della Chiesa brasiliana, è andato
all'attacco. «La legge di Dio è superiore a qualunque legge umana - ha
proclamato -. Quindi se la legge umana, cioè una legge promulgata dagli
uomini, è contraria alla legge di Dio, questa legge umana non ha alcun
valore». Tutte le persone che hanno partecipato all'aborto, compresa la
madre della bambina (ma non la piccola), sono state scomunicate. Una
decisione condannata dal ministro della Salute José Gomes Temporao, che
ha parlato di posizione «estremista e inopportuna»: «La questione è
legale, la bambina è stata violentata. Il resto è opinione della
Chiesa. Sono scioccato per la posizione radicale di questa religione
che, nell'affermare a torto di voler difendere una vita, mette un'altra
vita in pericolo» ha detto a un programma radiofonico. Il presidente
Lula ha definito «conservatore» il comportamento del vescovo, elogiando
quello dei medici: «La medicina è su questo punto più corretta della
Chiesa, e ha fatto ciò che doveva fare: salvare la bambina».
VATICANO: «GIUSTO» - Il vescovo Sobrinho trova invece appoggio
nel Vaticano. «È un tema molto, molto delicato ma la Chiesa non può mai
tradire il suo annuncio, che è quello di difendere la vita dal
concepimento fino al suo termine naturale, anche di fronte a un dramma
umano così forte, come quello della violenza di una bimba - ha detto
padre Gianfranco Grieco, capo ufficio del Pontificio Consiglio per la
Famiglia -. L’annuncio della Chiesa è la difesa della vita e della
famiglia, ognuno di noi deve porsi in un atteggiamento di grande
rispetto della vita. L’aborto non è una soluzione, è una scorciatoia.
La scomunica significa non potersi accostare anche al sacramento della
comunione e se una persona è nel peccato e non si confessa, per la
Chiesa non può fare la comunione. In questo caso i medici sono
fortemente nel peccato perché sono persone attive nel portare avanti
l’aborto, questa uccisione. Sono protagonisti di una scelta di morte».
UN ALTRO EPISODIO - Un’altra vicenda molto simile sta sollevando
polemiche in Brasile. A Irai, 480 chilometri da Porto Alegre, una
bambina di 11 anni è al settimo mese di gravidanza, anche lei stuprata
da un parente stretto con cui è cresciuta dopo l’abbandono della madre.
Anche in questo caso la gravidanza è a rischio data l’età immatura. Sia
la polizia che le autorità locali affermano che nessuno ha mai chiesto
che fosse praticato un aborto: «Inerzia e disinformazione» deplora il
quotidiano O Globo. La storia era nota e le autorità avrebbero dovuto agire d’ufficio, come prevede la legge. (Apcom)
"Xchè? Xchèèè? 3-1, 3-2, 3-3 !!!"