Banjo & Kazooie ha scritto:
Una storia, divertente e malinconica, di grandi passioni e travolgenti utopie. Una leggenda affollata di eroi... Una famiglia siciliana raccontata attraverso tre generazioni: da Cicco al figlio Peppino al nipote Pietro... Sfiorando le vicende private di questi personaggi e dei loro familiari, il film evoca gli amori, i sogni, le delusioni di un’intera comunità vissuta tra gli anni trenta e gli anni ottanta del secolo scorso nella provincia di Palermo. Negli anni del fascismo Cicco è un modesto pecoraio che trova, però, il tempo di dedicarsi al proprio mito: i libri, i poemi cavallereschi, i grandi romanzi popolari. Nelle stagioni della fame e della seconda guerra mondiale, suo figlio Peppino s’imbatte nell’ingiustizia e scopre la passione per la politica.
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Qualcuno ha avuto modo di guardarlo? Stasera sono indeciso se buttarmi su questo mattone (in quanto a durata: quasi 3h) o su District 9...
io non lo vdrò mai
CINEMA: LAV, BOVINO UCCISO IN 'BAARIA' RACCAPRICCIANTE
E' una scelta
"raccapricciante" quella di girare una scena di 'Baaria', il film di
Giuseppe Tornatore, nella quale si uccide un bovino con un punteruolo
conficcato nella fronte dell'animale. E' quanto afferma in un
comunicato la Lega Anti Vivisezione (Lav). "La scena e' stata girata in
Tunisia, in Italia sarebbe sarebbe scattato il codice penale -
sottolinea la Lav -il regista Giuseppe Tornatore ha fatto uccidere
appositamente un bovino che viene colpito alla testa con un punteruolo:
l'animale si accascia a terra e ancora cosciente gli viene tagliata
gola, il sangue zampilla in modo copioso mentre l'animale batte le
palpebre e si muove leggermente fino a morire, alcune persone lo
raccolgono in tazze per farlo poi bere a una delle attrici con la scusa
che e' anemica". Per la Lav, che ha visionato il film nella
'Commissione di revisione cinematografica' di cui e' componente per
legge, la scena e' "raccapricciante e cruenta, tanto piu' perche'
realizzata con un animale ucciso appositamente". "Perche' Tornatore,
volendo rappresentare un atto efferato dell'epoca rappresentata nel
film, non ha scelto di utilizzare degli effetti speciali? Perche' -
chiede la Lav - realizzare in Tunisia una scena che in Italia sarebbe
considerata maltrattamento secondo il Codice penale poiche' effettuata
senza stordimento e al di fuori di un macello autorizzato, fuori dal
quale un bovino non puo' essere abbattuto?". La LAV rivolge questi
interrogativi "al regista Tornatore e alla societa' di produzione
Medusa chiedendo al Sottosegretario alla Salute Martini di realizzare
il controllo sui set cinematografici e televisivi da lei annunciato
alcuni mesi fa. Siamo convinti che cosi' - conclude la nota - anche per
produzioni italiane realizzate in Paesi dove vigono norme piu'
permissive di quella italiana, le cose cambierebbero".
Da "Repubblica" di oggi, 24/09/2009:
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