Che ve ne pare? Per me é una decisione importante su un tema davvero importante, quello dell'inquinamento.
Finalmente è ufficiale: stop alle buste di plastica dal 1° gennaio 2011. Nessuna proroga, dunque, per l’uso dei sacchetti usa e getta, in recepimento della direttiva dell’Unione europea. “Dal primo gennaio 2011, quindi - si legge nel comunicato - gli shopper di plastica saranno messi al bando”.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e abituare i cittadini, il governo ha previsto nel frattempo un programma che miri a contrarre in modo progressivo la produzione e l’uso di sacchetti di plastica tradizionali, per ridurre nel tempo la loro commercializzazione, fino ad arrivare allo stop definitivo. Per portare a buon fine questo intento, il governo ha stanziato un milione di euro, che sarà utilizzato anche per analizzare il ciclo di vita dei sacchetti biodegradabili e il funzionamento della distribuzione capillare delle nuove buste in Mater-Bi.
Soddisfatto il mondo della politica, cui appartiene il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd per le politiche relative ai cambiamenti climatici, che afferma: “La messa al bando dei sacchetti di plastica dal primo gennaio 2011 è il coronamento di una battaglia iniziata con la Finanziaria del 2007, quando un nostro emendamento aveva previsto che in Italia non venissero più prodotti gli shopper di plastica a partire dal 2010. Adesso anche l’Italia risparmieremo centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio, e un milione di tonnellate in plastica non si riverserà più nell’ambiente”.
Anche gli ambientalisti gridano vittoria: “Da tempo chiediamo di vietare a livello nazionale la loro produzione e distribuzione - afferma in una nota il vicedirettore di Legambiente, Andrea Poggio. - L’Italia si pone finalmente all’avanguardia su questo fronte. E il provvedimento è di grande importanza anche per far progredire la raccolta differenziata dei rifiuti organici, per la quale la biodegradabilità dei sacchetti è indispensabile”.
Di diverso avviso Unionplast, l’associazione dei produttori di manufatti in plastica aderente a Confindustria, che consiglia al governo “una maggiore prudenza” e in una nota auspica che “il governo riveda le decisioni in merito alla messa al bando dei sacchetti di plastica, introducendo norme incentivanti per la produzione degli shopper con percentuali di plastica riciclata”.
Finalmente è ufficiale: stop alle buste di plastica dal 1° gennaio 2011. Nessuna proroga, dunque, per l’uso dei sacchetti usa e getta, in recepimento della direttiva dell’Unione europea. “Dal primo gennaio 2011, quindi - si legge nel comunicato - gli shopper di plastica saranno messi al bando”.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e abituare i cittadini, il governo ha previsto nel frattempo un programma che miri a contrarre in modo progressivo la produzione e l’uso di sacchetti di plastica tradizionali, per ridurre nel tempo la loro commercializzazione, fino ad arrivare allo stop definitivo. Per portare a buon fine questo intento, il governo ha stanziato un milione di euro, che sarà utilizzato anche per analizzare il ciclo di vita dei sacchetti biodegradabili e il funzionamento della distribuzione capillare delle nuove buste in Mater-Bi.
Soddisfatto il mondo della politica, cui appartiene il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd per le politiche relative ai cambiamenti climatici, che afferma: “La messa al bando dei sacchetti di plastica dal primo gennaio 2011 è il coronamento di una battaglia iniziata con la Finanziaria del 2007, quando un nostro emendamento aveva previsto che in Italia non venissero più prodotti gli shopper di plastica a partire dal 2010. Adesso anche l’Italia risparmieremo centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio, e un milione di tonnellate in plastica non si riverserà più nell’ambiente”.
Anche gli ambientalisti gridano vittoria: “Da tempo chiediamo di vietare a livello nazionale la loro produzione e distribuzione - afferma in una nota il vicedirettore di Legambiente, Andrea Poggio. - L’Italia si pone finalmente all’avanguardia su questo fronte. E il provvedimento è di grande importanza anche per far progredire la raccolta differenziata dei rifiuti organici, per la quale la biodegradabilità dei sacchetti è indispensabile”.
Di diverso avviso Unionplast, l’associazione dei produttori di manufatti in plastica aderente a Confindustria, che consiglia al governo “una maggiore prudenza” e in una nota auspica che “il governo riveda le decisioni in merito alla messa al bando dei sacchetti di plastica, introducendo norme incentivanti per la produzione degli shopper con percentuali di plastica riciclata”.
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Di fronte ad una situazione anormale
ci può solo un Napolitano
che avvolto da un mare di tonti
è finalmente giunto ai giusti Monti!
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