
- Nuovo
€29,99€ 19,00 - Usato
€ 18,99
Datasheet
- Produttore
- Microsoft Game Studios
- Sviluppatore
- Epic Games
- Genere
- Azione
- PEGI
- 18+
- Data di uscita
- 20/9/2011
- Data di uscita americana
- 20/9/2011
- Data di uscita giapponese
- 22/9/2011
Hardware
Multiplayer
Modus Operandi
Esco di casa e vado a fare la spesa
Ambientazioni urbane in Gears of War 3.
Old Town è una mappa un po' inconsueta per chi conosce almeno un pochino Gears of War. Non lo è a livello di struttura, perché si tratta comunque di una sequenza gradevolmente organizzata di vicoli e piazze, un classico. Quello che spiazza inizialmente è l'aspetto cromatico, molto più ricco rispetto a quanto Gears of War ci ha mostrato in questi anni! La vecchia città, ad ogni modo, ci dà lo spunto per parlare delle armi: nel proprio profilo utente, ogni giocatore può scegliere la sua dotazione di base, optando per esempio per un fucile a pompa Gnasher o il nuovo Sawed-off Shotgun come arma a corto raggio. Quest'ultima, una delle novità introdotte da Epic, è davvero devastante da distanza ravvicinata, ma il suo lentissimo tempo di ricarica e il raggio fin troppo ampio del colpo la rendono anche piuttosto pericolosa da utilizzare.
Per quanto riguarda l'arma principale, si può scegliere tra il classico Lancer e il più potente, ma meno generoso in termini di volume di fuoco, Hammerburst: quest'ultimo però è sensazionale da media-lunga distanza, grazie alla possibilità di attivare una modalità di zoom simile a quella di un Call of Duty qualsiasi (una vera novità per la serie, ma appunto legata solo ad armi specifiche) e quindi di consentire colpi molto più precisi.
Sparsi per i livelli ci sono però altri innovativi strumenti di distruzione: il mortaio e la mitragliatrice sono noti, ma tutto nuovo è il Retro Lancer, che spara raffiche potentissime a medio raggio, ma con un rinculo davvero impressionante che obbliga il giocatore a raffiche brevi e ripetute. Il lanciafiamme è molto coreografico, ma dall'utilità discutibile; sul fucile da cecchino non c'è molto da dire (preciso, zoomabile, lento nella ricarica com'è ovvio).
Insomma, piccole variazioni sul tema o armi già ben note - ma ritoccate nel fattore-danno, per esempio appare evidente il depotenzialento del Gnasher - sono quello che Gears of War 3 si porta in dote, ma con un'importantissima eccezione: il Digger Launcher. Quest'arma, infatti, è davvero capace di spostare l'equilibrio di una battaglia grazie ai suoi proiettili esplosivi che raggiungono il bersaglio scavando un tunnel sotterraneo. Questo consente di superare praticamente ogni tipo di ostacolo e copertura, e di cogliere di sorpresa anche chi si credeva in posizione di sicurezza. La sua deflagrazione può uccidere più di un avversario, ed è quindi un'arma perfetta per stanare la squadra opposta quando questa si trova asserragliata in posizione difensiva, o controlla una porzione fondamentale della mappa.
Infine, citiamo e vi mostriamo in video anche l'ultima delle quattro mappe disponibili, quella che secondo noi è la meno riuscita: Checkout. Anche qui troviamo una struttura simmetrica, ambientata in un centro commerciale che però non offre grandi scorci visivi. Si apprezza l'illuminazione sempre più "tangibile" di cui l'engine di Epic è capace, e la musichetta da centro commerciale che fa da sfondo alla battaglia è davvero geniale, ma in generale si tratta di una mappa piuttosto noiosa, sia da guardare che da giocare, con un unico punto davvero importante in cui si trova una mitragliatrice.
Con le due squadre a contendersela si finisce sempre da quelle parti, a meno che non si voglia attendere su un'area analoga, ma sopraelevata, dall'altra parte della mappa, pronti a mirare all'avversario che dovesse cercare di impadronirsi della pesantissima arma. Proprio in quella posizione, poi, si trova il punto di respawn delle granate: un lancio anche approssimativo di una granata a frammentazione, di una granata incendiaria o di una "Ink Granade" (bellissimo l'effetto grafico di quest'ultima!) può causare danni ingenti a chi si è avvicinato al mitragliatore.
Le coperture ravvicinate consentono però di utilizzare con successo il nuovo calcio che si può attivare quando due avversari sono dalle parti opposte di una copertura: quando attivato, questo offre l'opportunità di colpire l'avversario e di sbilanciarlo quel tanto che basta per finirlo con una raffica ben piazzata. Splendido!
Visto che ci troviamo in un centro commerciale, però, cogliamo l'occasione per parlare brevemente dei "premi" che Gears of War 3 fornisce ai giocatori. Praticamente ogni azione attiva che si compie nel gioco fornisce punti, che si accumulano e consentono di salire di livello. Il livello è persistente e non legato alla singola partita, quindi lo sviluppo del giocatore non viene perduto tra una sessione di gioco e l'altra. Sparare, uccidere, usare le Execution (queste sì molto coreografiche nelle zone illuminate del centro commerciale!) porta punti. Ma Epic non si è fermata qui, e ha ideato tutta una serie di mostrine per premiare tantissime azioni "particolari": il primo che compie un'uccisione durante una partita, chi uccide più di 10 nemici con una certa arma, chi cura più nemici e così via. Inoltre, per i giocatori più efficienti è anche disponibile tutta una serie di medaglie specifiche per diversi tipi di obiettivi. Alla fine di ogni partita (che in Team Deathmatch si risolve in round, al meglio dei tre) il sistema effettua il conteggio dei punti accumulati e li aggiunge alle statistiche del giocatore. Ovviamente, a determinati valori di punteggio - sempre visibili - corrisponde un avanzamento di livello.
In più, il gioco sembra essere ricchissimo di contenuti sbloccabili, tra skin, personaggi, execution e altre amenità. Queste, se sbloccate nella Beta multiplayer, resteranno in dotazione al giocatore, mentre il livello e i relativi punti di esperienza saranno resettati una volta che Gears of War 3 raggiungerà i negozi.