
Datasheet
- Genere
- Guida
- Data di uscita
- 7/5/2001
- Lingua
- Giapponese
- Giocatori
- 6
Lati Positivi
- Strutturalmente enorme e tecnicamente eccelso
- Grande varietà, longevità, cura nei particolari
- Coinvolgente per ogni categoria di giocatore
Lati Negativi
- Difetti ricorrenti mantenuti intatti
- Conversione al formato PAL largamente criticabile
Hardware
Multiplayer
Link
Gran Turismo 3 A-spec
"Lo schermo lampeggia" dicevano alcuni. "Ci sono le scalettature" sottolineavano altri, guardando con aria sprezzante quella curiosa scatola nera. "E' troppo difficile da programmare" gli facevano eco con voce sommessa. Tutt'a un tratto, e senza alcun preavviso, udirono avvicinarsi il fragoroso rumore di un'auto sportiva...
Killer Application.
Quante volte abbiamo letto questa particolare definizione sulle riviste, sui siti Internet e nelle migliaia di articoli dedicati alla PlayStation 2? Ragionevolmente, troppe. Troppe perché questo termine (coniato da chissà quale esperto poco avvezzo alla lingua d'Albione, visto che il significato letterale è ben lontano da quello convenzionale) non abbia perso, con lo scorrere del tempo, la sua carica di "dogma" da affidare a un gioco per lanciarne le vendite verso lo Zenith dell'alta classifica. Killer Application, o addirittura KA per come viene abbreviato da molti appassionati, è una definizione che non vale più nulla, che ormai serve unicamente a sottolineare l'ovvietà di un acquisto davvero immancabile, conformandosi alla moda di proclamare, e sottolineare, la terminologia più "in", più in voga e rispettata tra le masse. Lasciando le questioni etico/grammaticali ad altri ambiti, è innegabile sottolineare che dell'assenza di una killer application, nella ludoteca PlayStation 2, si è detto tutto e il contrario di tutto. Questo è successo nonostante il mercato (quello che conta veramente, perché in fondo i videogiochi sono business e nient'altro) abbia più volte dimostrato di infischiarsene bellamente delle cosiddette KA, eleggendo la PS2 a dominatrice dell'attuale settore console attraverso un semplicissimo dato: le vendite e la popolarità presso il pubblico.
IL QUINTO QUARTO FISCALE
Ebbene, dopo aver svuotato di importanza il termine Killer Application (che, lo ricordiamo, significa "titolo così bello da giustificare l'acquisto della macchina"), torniamo a dotarlo di una sua dignità sottolineando come, e senza dubbio alcuno, il gioco in esame rappresenti un ottimo esponente della categoria. La frase appena conclusa è evidentemente contorta ma restituisce un unico significato: Gran Turismo 3 A-spec è il miglior gioco disponibile su PlayStation 2 e senza dubbio alcuno il miglior gioco di guida oggi disponibile su qualsiasi piattaforma da gioco. Tutto ciò equivale a dire che il titolo Polyphony sia privo di difetti? No, assolutamente: i difetti sono molti e anche di un certo peso, ma la somma delle parti è talmente elevata e bilanciata da far dimenticare ogni più piccola indecisione. Abbandoniamo le considerazioni generali sul gioco, rimandate come da copione, al commento e riprendiamo le fila del discorso, invitando i lettori a compiere, metaforicamente, una semplice operazione: dimenticare Gran Turismo 2. Con un veemente colpo di spugna, Polyphony ha infatti deciso di abbandonare la strada battuta nell'ultima uscita della serie su PSone e tornare al sentiero di una volta, intrapreso con il leggendario capostipite.
Abbandonate le oltre seicento auto presenti in GT2 (per ragioni legate ai tempi di sviluppo, non per oscure spinte di sadismo), abbandonate molte delle innovazioni, più meno gradite, presentate in quel titolo e soprattutto abbandonate le "nuove" limitazioni delle gare basate esclusivamente sulla potenza dell'auto in nostro possesso, si torna alle origini, dicevamo, e in questo ripercorrere il passato lo studio di Kazunori Yamauchi ha messo sotto esame gli aspetti che resero il primo Gran Turismo un successo planetario, optando per il loro completo affinamento e per l'introduzione di una serie di novità che, a prima vista meri accessori, si dimostrano invece come aggiornamenti assolutamente irrinunciabili. Partiamo dal numero di competizioni: circa trecentoventi, gara più gara meno, suddivise in tali e tante varianti da far impallidire il più sfegatato degli appassionati di auto. Abbiamo le classiche competizioni su pista, tra auto di serie completamente "modificabili" dal giocatore secondo il più libero gusto in fatto a potenziamenti e accessori.
A seguire arrivano le gare tra auto sportive, modelli di lusso e versioni speciali che un buon 90% dei giocatori potrà guidare solo all'interno di un videogioco (bolidi come la Tuscan Speed Six, la Jaguar XJ220 o ancora l'italianissima Pagani Zonda). Continuiamo con le gare rally, tornate alla grande dal precedente episodio con una nuova fisica comportamentale appositamente studiata per i terreni sterrati, e con un impatto visivo da lasciare basiti. Proseguiamo con le gare sul bagnato che, pur limitate a un solo circuito in notturna, accrescono enormemente la varietà delle competizioni, e riproducono in maniera sufficientemente verosimile il comportamento dell'auto su di una superficie insidiosa. Chiudiamo, ma solo temporaneamente, con le gare di Formula 1, altra novità che il team di sviluppo ha deciso di inserire all'ultimissimo momento come semplice "gadget" e che si rivela essere una delle principali chimere degli utenti PlayStation 2 ("Come faccio a sbloccare la Formula 1?" è forse la domanda apparsa più di frequente sulle Message Board a pochi giorni dall'uscita giapponese di GT3).
SE LA MACCHINA NON E' ROTTA, PERCHE' CAMBIARLA?
Leggendo il paragrafo precedente, molti di voi si saranno posti una semplice domanda: esattamente, cosa c'è di nuovo in Gran Turismo 3 A-spec? La risposta, per quanto possa sembrare ironica, è: "tutto e niente". Nulla è infatti cambiato sul lato della struttura di gioco, che allo stesso modo dei predecessori si basa sulla partecipazione a una serie pressoché infinita di gare (320 non è un errore di battitura...) e sulla vincita di automobili attraverso il conseguimento di particolari trofei. L'amato, o odiato a seconda dei gusti, sistema delle patenti è naturalmente presente, ma non è più un passo obbligato per scendere in pista, visto che diverse competizioni non richiedono il conseguimento della licenza di guida come requisito alla partecipazione. Ciò non significa che le patenti siano state omesse completamente e, anzi, la loro presenza mantiene l'importanza di sempre, poiché garantisce l'accesso a particolari e lussuose vetture bonus (solo se riuscirete a conseguire l'oro in tutti i test, impresa davvero titanica) e alle competizioni più "restrittive" in fatto a piloti partecipanti.