Datasheet
- Sviluppatore
- Robot Entertainment
- Genere
- Strategico
- Data di uscita
- 2014
- Giocatori
- 1-10
Hardware
Multiplayer
Modus Operandi
Link
Orchi in trappola
Le nostre impressioni sul nuovo free-to-play di Robot Entertainment.
Lanciato originariamente nel 2011, il brand di Orcs Must Die! rappresenta ormai da anni un vero punto di riferimento per tutti gli appassionati di strategia. I due capitoli lanciati fino a oggi hanno saputo catalizzare l'interesse del pubblico come forse neanche la stessa Robot Entertainment avrebbe immaginato e proprio alla luce di questo, l'annuncio di Orcs Must Die! Unchained non poteva dunque che essere accolto con grande entusiasmo. Questa prima iterazione free-to-play della serie, saprà tuttavia garantire un'esperienza all'altezza di quelle offerte dai suoi pregevoli predecessori o le variazioni concettuali avranno determinato una perdita di profondità? Abbiamo partecipato a una recente fase di alpha testing per valutare in anteprima l'evoluzione di questo popolare franchise.
SOTTO ASSEDIO
La novità più significativa di questo nuovo capitolo, è senza dubbio la totale rimozione del singleplayer. Trattandosi del primo episodio del brand con struttura free-to-play, Orcs Must Die! Unchained proporrà infatti una concept votato interamente multiplayer al fine di stimolare la cooperazione e, soprattutto, la competizione fra giocatori. Proiettandoci nel vivo di scontri tra due squadre composte da cinque giocatori ciascuna, il nostro obiettivo sarà infatti quello di guidare le nostre armate all'interno delle basi nemiche, cercando al contempo di difendere la nostra dagli attacchi avversari, il tutto in un'esperienza che ormai assunto le sembianze di un vero e proprio MOBA in stile League of Legends.

E tale cambiamento, almeno stando a ciò che abbiamo potuto vedere, sembra aver dato ottimi frutti, rendendo la realtà di gioco ancor più intensa e godibile di quanto già non fosse quella proposta dai precedenti capitoli della serie. Per quanto inizialmente destabilizzante, la natura MOBA del prodotto ben si sposa infatti con il concept alla base dell'esperienza, garantendo parecchie soddisfazioni lungo tutto il corso delle sfide soprattutto in virtù di dinamiche di gioco davvero ben congegnate strettamente legato all'uso di speciali carte collezionabili.
Una delle caratteristiche più interessanti del prodotto è infatti proprio la necessità di costruire un mazzo di carte da utilizzare poi durante i combattimenti. Le carte proposte, spaziano da glifi di potenziamento utili per fornire bonus di varia natura ai propri minion, a pezzi di equipaggiamento con cui rinforzare le abilità del proprio eroe, il tutto senza dimenticare ovviamente gli stessi mionion e le immancabili trappole, come da tradizione una risorsa imprescindibile durante gran parte delle fasi di gioco. Costruire un deck equilibrato è ovviamente la chiave del successo ma visto e considerato che ciascuna carta ha un costo che ne limita l'utilizzo in battaglia, riuscire a trovare il giusto bilanciamento tra le varie tipologie di carte proposte potrebbe non essere una passeggiata, specie per eventuali neofiti.

Le peculiarità che contraddistinguono gli eroi utilizzabili rappresentano inoltre un'ulteriore fonte di stimoli visto che ognuno di essi permette di affrontare le sfide in maniera differente. Sebbene le classi di eroi siano essenzialmente due, ovvero "ranged" e "melee", ciascun eroe dispone infatti di un'arma e di abilità uniche che incoraggiano stili di gioco ben definiti: il caro vecchio War Mage, ad esempio, sarà l'ideale per chiunque desideri tenersi a distanza dal cuore della battaglia, anche e soprattutto grazie a un'abilità passiva che riduce del 75% il costo delle trappole, mentre la "new entry" Bloodspike, a fronte della sua elevata riserva di energia vitale, si rivelerà perfetto per combattere in prima linea. Nel complesso il team di sviluppo sembra aver fatto un ottimo lavoro in termini di bilanciamento (tutti gli eroi hanno punti di forza e evidenti debolezze) ma per valutare questo aspetto in maniera più approfondita dovremo necessariamente attendere di poter toccare con mano la versione finale del prodotto.
In termini di gameplay il titolo si preannuncia molto stimolante grazie a meccaniche che, per quanto apparentemente accessibili, richiederanno comunque una certa pratica per essere padroneggiate al meglio. Combattere, posizionare trappole e glifi e accompagnare i propri minion verso i cancelli che proteggono le basi nemiche, non richiederà infatti chissà quali doti strategiche, ma imparare a coordinare tali azioni con gli altri membri della propria squadra sarà tutta un'altra storia.

L'esperienza, già allo stato attuale delle cose, risulta infatti estremamente frenetica e sebbene a beneficiarne sia senz'altro lo spettacolo, in alcune occasioni il caos regna sovrano complicando parecchio la messa in atto di qualsiasi tipo di tattica o strategia. Seppur funzionale a un incremento del coinvolgimento, il gran numero di partecipanti a ogni sfida ha infatti in parte rivoluzionato l'essenza stessa dell'esperienza a cui eravamo abituati, e ci vorrà dunque del tempo prima di poter determinare se la strada intrapresa da Robot Entertainment darà i frutti sperati.
LA BATTAGLIA STA PER COMINCIARE
E' ancora presto per dire se Orcs Must Die! Unchained saprà riscuotere un successo pari a quello dei suoi predecessori, ma quel che è certo è che i cambiamenti e le novità non sembrano aver impoverito in alcun modo la qualità complessiva dell'esperienza. Alcuni aspetti, come le microtransazioni e il loro impatto sull'esperienza multiplayer a medio e lungo termine, dovranno essere ovviamente analizzati in sede di recensione, ma per il momento possiamo dirci piuttosto soddisfatti del lavoro svolto da Robot Entertainment.