
Datasheet
- Produttore
- Ubisoft Entertainment
- Sviluppatore
- Ubisoft
- Genere
- Azione
- PEGI
- 12+
- Distributore Italiano
- Ubisoft Italia
- Data di uscita
- 20/5/2010
- Lingua
- Tutto in Italiano
- Giocatori
- 1
- Prezzo
- € 29,90
Lati Positivi
- Struttura di gioco collaudata
- Difficoltà consistente
- Discreta atmosfera
Lati Negativi
- Piuttosto ripetitivo
- Spesso frustrante
- Varie imprecisioni tecniche
Hardware
Multiplayer
Link
Il tempo si controlla di lato
Prince of Persia omaggia i classici su PSP.
Per il ritorno della serie di Prince of Persia sul portatile targato Sony, Ubisoft ha scelto una direzione ancora più tradizionalista rispetto alle versioni da casa (che già riprendono gli elementi delle prime uscite). Il gioco è infatti un platform a scorrimento inquadrato lateralmente basato su una struttura "2D" come controlli, percorrenza dei livelli e metodo di avanzamento tra i vari stage. Prima di avvicinarlo al capolavoro firmato Jordan Mechner, tuttavia, vediamo di capire cosa riprende dalle versioni più classiche e cosa aggiunge di suo.
in due contro spade e trappole
Messa da parte la nuova prospettiva, infatti, gameplay e dinamiche di gioco si rifanno alle versioni più recenti anziché all'originale di fine anni '80. Ritroviamo il controllo sul tempo, le evoluzioni in stile Parkour sulle pareti e tutti gli elementi aggiunti da quando la serie è entrata in casa Ubisoft. Ciononostante, gli enigmi e le trappole presenti nei livelli hanno un ruolo maggiore rispetto ai combattimenti, proprio come avveniva nelle uscite in grafica bitmap. Come svolgimento di un tipico livello, ci troviamo nei panni del Principe impegnati a trovare la classica uscita superando piattaforme sospese, pareti all'apparenza invalicabili e qualche sporadico nemico. Nel mentre, possiamo raccogliere bonus e attivare interruttori, ma sopratutto gestire i nostri poteri sul tempo per avere un vantaggio critico nel superamento dei passaggi più complicati.
Diversamente dalle altre versioni, il protagonista è sempre accompagnato da uno spirito guida "al femminile" chiamato Helem, sotto forma di globo luminoso (e parlante) che all'inizio svolge il compito di tutorial per comandi e obiettivi. Più avanti, il suo ruolo aumenta di importanza nel superamento dei puzzle, perché diventa possibile guidare Helem dalla distanza e farle attivare ingranaggi o leve. La stessa Helem funge inoltre da collegamento tra il gioco e la storia, unendo i fili della sceneggiatura e narrando le parti illustrate in stile fumetto (tra un livello e l'altro).
statistiche, potenziamenti e bonus
Naturalmente non si può parlare di Prince of Persia senza tornare sul controllo del tempo, elemento "clou" dell'intera serie da quasi dieci anni a questa parte. Una volta raggiunto un certo livello di avanzamento nel gioco, è possibile rallentare o accelerare il tempo con i tasti dorsali L ed R, con vari effetti che riguardano sopratutto ingranaggi, meccanismi e nemici. Ad esempio, è possibile (e necessario a volte) bloccare un nemico per qualche secondo per colpirlo con più calma, o accelerare un ingranaggio in modo che sblocchi l'immancabile porta chiusa. Sul lato dei combattimenti, troviamo attacchi di spada, combinazioni e acrobazie che è possibile potenziare raccogliendo un certo quantitativo di gemme da spendere in punti specifici di ogni mappa. La presenza di bonus nascosti, e un sistema interno di valutazione a fine livello, aumentano la possibilità di rifare uno stesso stage per migliorare i record o avere più potenziamenti disponibili.
Niente di originale, insomma, ed infatti si ritrovano più o meno tutti gli elementi classici del genere, recuperati da oltre un ventennio a questa parte. La difficoltà medio-alta, comunque, mantiene alto l'interesse perché un solo errore porta al Game Over e alla ripetizione di un intero passaggio, anche considerato che non vengono fatti sconti nemmeno nei livelli iniziali.
poligoni a prospettiva fissa
Se il gameplay risulta collaudato e piuttosto interessante, è la parte tecnica che provoca qualche problema di funzionamento e alcuni "fastidi" eccessivi durante il gioco. Come sanno in molti, la grafica 3D non è la più adatta per un gioco completamente bidimensionale perché lascia aperta la porta a tutta una serie di imprecisioni in fatto di frame-rate, collisioni e controlli. Anche in questo caso, si incontrano cali di fluidità e lievi ritardi nell'esecuzione dei comandi che risultano spesso fatali per la salute del protagonista. L'uso di telecamere dinamiche (ma sempre laterali) aggiunge qualche difficoltà extra nel valutare distanze e salti: capita di non vedere una piattaforma e mancarla clamorosamente, perché dopo uno zoom improvviso è finita per confondersi con lo scenario.
D'altra parte, ci si abitua progressivamente a queste imprecisioni riuscendo ad apprezzare altri aspetti, come il discreto design dei livelli e le buone idee applicate ai puzzle. Non è raro, infatti, trovare veri e propri enigmi che fanno togliere il cervello dallo "stand by" per capire il funzionamento di un dato ingranaggio e come attivarlo usando i controlli sul tempo. Anche la realizzazione, senza mostrare nulla di spettacolare, fa emergere qualche elemento di spicco come le animazioni del protagonista o il doppiaggio, interamente in italiano e di buona fattura (a livello di una produzione per console casalinghe). Non va dimenticata infine la discreta longevità e un tasso di sfida consistente, per quanto l'estrema ripetitività dello scenario riduca l'interesse nel vedere cosa ci attende dopo un salto o una porta chiusa.