
Datasheet
- Produttore
- Capcom
- Sviluppatore
- Capcom
- PEGI
- 16+
- Distributore Italiano
- Halifax
- Data di uscita
- 17/9/2004
- Data di uscita americana
- 1/4/2004
- Lingua
- Inglese
- Giocatori
- 8
- Prezzo
- € 49,98
Insieme in fuga dal virus
L’incerto debutto di Resident Evil in modalità online
Anche l’idea di offrire a più giocatori insieme il brivido della caccia/fuga allo/dallo zombie è stata introdotta da Capcom in anticipo sui tempi, allontanando dal sospetto di plagio di titoli come Left 4 Dead. La prima versione online di Resident Evil si trova in Resident Evil: Outbreak, uscito in esclusiva su PlayStation 2 nel 2004. Il gioco, purtroppo multigiocatore solo in patria, è rivolto a un massimo di otto utenti, gli ultimi sopravvissuti all’epidemia che ha trasformato Raccoon City in un cimitero vivente. Nello stesso momento in cui Claire e Leon stanno distruggendo l’alveare della Umbrella celato nei sotterranei della città, in superficie un manipolo di uomini e donne cerca una via di salvezza prima che Raccoon City venga isolata e bombardata.
un cast nutrito
Il gruppo, che ha le ore contate, è composto da un ufficiale di polizia, Kevin (scartato alla selezione per entrare nella S.T.A.R.S.); George, medico ospedaliero; Mark, veterano della guerra in Vietnam; David l’idraulico e Jim il ferroviere. La rappresentanza femminile comprende una giornalista, Alyssa, una cameriera, Cindy, e la misteriosa Yoko. Ogni personaggio è dotato di abilità peculiari che lo rendono unico (Kevin, ad esempio, è il solo ad essere munito di arma da fuoco; David, in compenso, è in grado di costruirne assemblando i pezzi che trova sparsi nello scenario) e allo stesso tempo indispensabile per la sopravvivenza degli altri membri del gruppo. Al cast di protagonisti andranno ad aggiungersi altri NPC, ciascuno dotato di una propria personalità e tutti controllati da un complesso sistema di reazioni (per esempio, se il personaggio non è ancora stato contagiato potrà reagire con la fuga di fronte al giocatore oppure, nel caso in cui venga salvato, potrebbe assisterlo in combattimento o indicargli nuovi luoghi da esplorare; ma potrebbe anche trattarsi di una creatura che ha contratto il virus e che nel giro di pochi istanti si scaglierà all’attacco… ).
L’aspetto più intrigante di Outbreak è dato dal fatto che, per riuscire a sopravvivere, i giocatori che partecipano all’avventura devono cooperare. Infatti non si può mai sapere se e quando un compagno sia stato infettato dal virus. Un indicatore nella schermata di selezione degli oggetti segnala la percentuale di contaminazione: quando il livello di contagio raggiunge il culmine, il giocatore non viene espulso dalla partita ma continua a giocare come zombie. Tra le novità introdotte nelle dinamiche di interazione con i personaggi e lo scenario spicca la possibilità di aiutare un compagno ferito a muoversi, caricandoselo sulle spalle, aiutandolo ad issarsi in un luogo sicuro, oppure allungando un braccio per trarlo in salvo da una trappola. Bisogna inoltre segnalare come il comportamento degli zombie sia cambiato di conseguenza: ora non rimangono più confinati in un’area ma, a seconda delle azioni compiute dai protagonisti, possono mettersi all’inseguimento, aprire porte e scivolare nelle fessure attraverso le finestre e le pareti. Come accade in Clock Tower 3 (un’altra produzione Capcom), i giocatori possono andare alla ricerca di luoghi sicuri e protetti dove nascondersi (come armadi, sgabuzzini e sotto ai letti) per sfuggire all’inseguimento di un predatore non-morto.

Nonostante il gioco sia meglio sulla carta che in video, a causa dei terribili rallentamenti nel caricamento degli scenari, Outbreak riceve un seguito già nel 2005, con Resident Evil: Outbreak – File#2, che raddrizza alcuni difetti del predecessore e consente anche ai giocatori europei di cooperare online in quattro per scampare al contagio. Gli stessi otto sopravvissuti del precedente titolo si ritrovano ad affrontare altri cinque nuovi scenari, ciascuno con una lista di azioni da compiere per poter procedere. Il sistema di comunicazione tra i personaggi è basato su dieci frasi impostate sui pulsanti del controller: nel complesso, l’esperienza di gioco risulta più fluida e appassionante rispetto al titolo precedente. Come per il primo Outbreak, Capcom ha disattivato da tempo i server per il gioco online.