
Datasheet
- Produttore
- Sierra Entertainment
- Sviluppatore
- High Moon Studios
- Genere
- Azione
- PEGI
- 16+
- Distributore Italiano
- Vivendi Games
- Data di uscita
- 27/6/2008
- Data di uscita americana
- 3/6/2008
- Lingua
- Tutto in italiano
- Giocatori
- 1
- Prezzo
- € 72,90
- Formato Video
- HDTV
- Formato Audio
- Surround 5.1
Lati Positivi
- Ambientazioni suggestive
- Reparto tecnico inappuntabile
- Sceneggiatura di stampo hollywoodiano
Lati Negativi
- Gameplay ipersemplificato
- Tasso di sfida inconsistente
- Doppiaggio in italiano appena sufficiente
Hardware
Multiplayer
Link
La spia multifunzione
Un gameplay alla portata di tutti, comunque bello da vedere.
In questa prima avventura videoludica dell'atletico Jason Bourne non manca nulla: le scazzottate iper-violente, le sparatorie frenetiche, le corse in auto per le strade di Parigi nonché le ambientazioni suggestive della vecchia Europa che ben conosciamo grazie ai romanzi e alle celebri pellicole - la prima, in questo caso - con protagonista Matt Demon. Soprattutto, non manca l'impianto tecnico e scenografico che è legittimo attendersi da una produzione ad alto budget per console HD, non solo in termini di mero conteggio poligonale o risoluzione delle texture. Alcuni particolari sorprendono comunque positivamente, come l'elevata reattività dell'ambiente ai colpi delle pallottole e alla violenza degli scontri in generale: muri che si sgretolano, serbatoi che esplodono e così via.
Complice anche una certa brevità dell'avventura, concentrata in una manciata di missioni collegate tra loro dalle solite cut-scene, Robert Ludlum's The Bourne Conspiracy snocciola in poche ore una raffica quasi perfetta di livelli ben disegnati e splendidamente caratterizzati. Tra aeroporti, ambasciate, case di campagna e musei, non c'è veramente di che annoiarsi: niente grigi magazzini o impianti fognari - per citare due scenari ricorrenti nei videogiochi - e soprattutto bando al backtracking e ai riempitivi; spesso non si ha nemmeno il tempo di abituarsi a uno scenario che l'apparire di un nemico più tosto del solito ci fa intuire che siamo di fronte a un boss di fine livello e che pochi minuti ci separano dalla prossima missione.
GUIDA SPERICOLATA
In questo tripudio frenetico e spettacolare di sparatorie e scazzottate, il neo è più evidente è la missione di guida inserita con una certa imperizia per omaggiare l'analoga scena del film: non avremmo certo preteso una ricostruzione completa di Parigi né un modello di guida che potesse rivaleggiare con i racing arcade del momento: ci saremmo accontentati di qualunque cosa purché divertente, e avrete intuito che la soluzione ideata da High Moon Studios non ci ha soddisfatto per niente.
Parigi appare come una piatta scenografia di cartone disposta intorno a un percorso inutilmente ingarbugliato e delimitato da vistose barriere industruttibili ornate da frecce colorate: come dire che, così come accaduto per i combattimenti, la paura di indispettire i giocatori meno smaliziati ha sovrastato qualunque desiderio di innalzare il tasso di sfida oltre un piattissimo "tour acrobatico su rotaia".
RIPROVA E CONTROLLA
Affrontare tutta l'avventura impostando il primo livello di difficoltà, dei tre disponibili, potrebbe risultare oltremodo shockante per un giocatore navigato, tanto è assente il concetto di sfida, soprattutto in considerazione del fatto che la curva di apprendimento è una linea piatta già dopo i primi dieci minuti di gioco. Alzare il livello di difficoltà, in compenso, comporta soltanto un graduale avvicinamento di Jason Bourne alla vulnerabilità tipica di un essere umano, che non può certo assorbire proiettili all'infinito, ma non migliora in alcun modo la situazione sul fronte della tattica da adottare contro i nemici, né la loro furbizia; si rischia insomma di rendere il gioco inutilmente frustrante e frammentato, a fronte di un "design" generale all'insegna della frenesia e della spettacolarità.
Ciò che spinge ad andare avanti, in ultima istanza, è la perfetta fusione tra elementi squisitamente tecnici, ricercatezza delle ambientazioni e fluidità del gameplay, il tutto ben assecondato da un sistema di controllo quasi sempre all'altezza delle situazioni e da un'innegabile maestria degli sviluppatori nello scandire un ritmo a cui è difficile sottrarsi fino agli immancabili titoli di coda.