Datasheet
- Produttore
- KOEI
- Sviluppatore
- Omega Force
- Genere
- Azione
- PEGI
- 12+
- Distributore Italiano
- Halifax
- Data di uscita
- 11/3/2016
- Lingua
- Testi in inglese
- Giocatori
- 1
Lati Positivi
- Parte gestionale ben fatta e interessante
- Longevo
- Politiche con un effettivo riscontro negli scontri
Lati Negativi
- Combattimenti che alla lunga potrebbero diventare ripetitivi
- Assenza di multiplayer
Hardware
Multiplayer
Modus Operandi
Un musou con una marcia in più
Combattimenti e gestione di un clan nel Giappone feudale
L’anno passato è stato molto ricco per gli amanti dei musou, soprattutto grazie a Koei-Tecmo e agli ovviamente sempre presenti Omega Force, sviluppatori specializzati in questo ambito. La serie Empires è una costola delle tradizionali serie Warriors e vede la sua prima apparizione su PlayStation 2 nel 2004 con Dinasty Warriors 4 Empires. A differenza degli altri titoli, questa sorta di “spin-off” nasce dall’esigenza di fornire al pubblico una specie di simulatore di conquista ambientato non in un unico luogo ma in tutto il Giappone, dove potremo muoverci liberamente per soddisfare la nostra fame di espansione.
Sentirsi a capo di un Clan, il lato gestionale
I punti di contatto con le serie classiche sono ovviamente moltissimi, il gameplay è quello di sempre e cioè battaglie campali e di assedio su larga scala in cui avremo il controllo di un generale con cui dovremo spazzare via intere ondate di nemici nel più classico stile musou. Una volta scelto un clan con il proprio relativo scenario avremo così la possibilità e il dovere di guidarlo alla conquista dei territori limitrofi tenendo conto delle nostre risorse, delle nostre politiche interne e della forza dell’esercito avversario. È proprio qui che ci si accorge della base gestionale del titolo, come generali dovremo infatti nominare i nostri sottoposti a gestire i nostri affari interni, ovviamente non prima di aver controllato la loro idoneità e le loro caratteristiche in quel dato campo. La spina dorsale di Samurai Warriors 4 Empires risiede nel “politics system” rappresentato esteticamente dal nostro castello che diventerà sempre più grande grazie alle nostre conquiste e nel quale, stando attenti alle varie abilità e sinergie, dovremo nominare diversi Magistrati che collaboreranno nello stesso ambito sia esso il settore di Sviluppo, Militare o di Gestione del Personale.
Lo Sviluppo ad esempio terrà conto della produzione di riso e del commercio più in generale mentre la Gestione del Personale mirerà più che altro alla crescita e al mantenimento della fedeltà dei propri subordinati. La compatibilità tra gli ufficiali (due per ogni settore) ovviamente sarà premiata con dei bonus sia dal punto di vista politico che sul campo di battaglia, con numerose combinazioni che lasciano una certa libertà di azione. Oltre a questo, ogni magistrato potrà darci dei consigli che spetterà a noi seguire o meno, quello che gestisce la diplomazia potrà avere dei risvolti sulle alleanze tra clan mentre quello militare avere delle informazioni da sfruttare in battaglia aumentando la forza del nostro esercito. Alcune di queste politiche interne sono poi specifiche di determinati clan, come il mercato libero dei Nobunaga.

Guerrieri, come una volta
Le scelte effettuate nel nostro castello avranno una certa ripercussione in guerra, dato che riuscendo a gestire in maniera ottimale le nostre risorse renderemo notevolmente più semplici certi scontri. Nel campo da battaglia sarà possibile prendere il controllo di un massimo di otto personaggi che potremo intercambiare in qualsiasi momento. Scegliere un personaggio rispetto ad un altro avrà delle ripercussioni anche nella propria storia personale e in quella del proprio clan, dando vita a degli scenari alternativi nel caso in cui non siano rispettati gli eventi realmente accaduti. Amicizia e rivalità tra i propri schieramenti saranno sottolineati da battute e filmati diversi così come l’efficacia di alcuni attacchi in combo che si potranno effettuare stando vicino al nostro alleato.
Nel Genesis Mode avremo l’opportunità di creare anche il nostro ufficiale decidendo l’aspetto fisico, il clan e i rapporti all’interno dello stesso. La meccanica di gioco del combattimento vera e propria non differisce dagli altri titoli della serie Samurai Warriors, ed è costruita con l’alternanza di schivate, attacchi veloci e attacchi potenti che danno vita a spettacolari combo con le quali affronteremo centinaia di nemici in una sola volta. Nelle mappe divise a zone in base allo schieramento che le controlla dovremo così affrontare ufficiali e soldati spostandoci da una parte all’altra del campo fino a uccidere il generale in comando e prendere possesso del territorio, come nella più classica tradizione musou e senza grandi novità di sorta. Durante gli scontri il framerate rimane decisamente stabile grazie al motore grafico più che collaudato, che presenta le solite pecche dal punto di vista delle texture e del forte pop-up, che poco si nota vista la velocità d’azione, ma diventa decisamente più visibile durante gli spostamenti. Da sottolineare infine l’assenza del multiplayer, sia online che split screen.