Datasheet
- Genere
- Piattaforme
- Data di uscita
- 1/6/2016
- Lingua
- Testi in italiano
- Giocatori
- 1
Lati Positivi
- Grafica e OST gradevoli
- Semplice ma “istruttivo”, specie per i più piccoli
Lati Negativi
- Troppo ripetitivo e lineare per i più grandi
- Dura poco
- La prospettiva talvolta nasconde i percorsi
Hardware
Multiplayer
Modus Operandi
Quando tutto diventa buio, ci pensa l’alieno di Brainly Studio
Un action platformer che vuole divertire, ma anche “dare una scossa” alle coscienze
Il 29 marzo 2014 si è tenuta l’Ora della Terra, una manifestazione globale organizzata ogni anno dal WWF per aumentare la consapevolezza del mondo riguardo il pericolo dei cambiamenti climatici. Oltre 170 città in tutto il globo vi hanno partecipato, spegnendo per un’ora tutte le luci per ridurre (in maniera simbolica) la produzione di anidride carbonica, prima responsabile dell’effetto serra. Quel giorno, il game designer Ilia Antonov e gli altre tre membri del team indie Brainly Studio LLC hanno deciso di creare un progetto che, divertendo, potesse raccontare quanto sia importante l’energia per la nostra società, in quanti modi essa ci influenza e ci permette di vivere e, soprattutto, come il nostro mondo andrebbe allo sbando senza di essa. Con queste premesse, e dopo due anni di sviluppo, il team ha finalmente pubblicato TurnOn, un action platformer bidimensionale nel quale saremo chiamati a riaccendere, letteralmente, la speranza di tanta gente in difficoltà.

PROBLEMI DI CORRENTE? CI PENSIAMO NOI!
La vita scorre tranquilla ad Electro City, ma tutto è destinato a cambiare quando un blackout improvviso la riduce alla più profonda oscurità. La mancanza di elettricità non soltanto ha spento tutte le luci, ma ha bloccato cancelli, semafori, spento insegne, insomma ha praticamente rimandato indietro di cento anni la vita dei suoi abitanti, che ora non riescono più a vivere e sono preda della disperazione. Per fortuna a dare una mano ci penseremo noi, nei panni di una simpatica creatura tondeggiante aliena fatta di pura energia dotata dell’abilità di muoversi liberamente fra i cavi e i tralicci elettrici e rimettere in moto centraline e gruppi elettrogeni. Nostro compito sarà quindi esplorare ogni anfratto della città, ristabilendo la rete elettrica e aiutando in mille modi diversi i cittadini disperati.
Dopo un breve tutorial che parte dal laboratorio scientifico gestito dal Professor Brain, che per primo scopre la nostra esistenza e decide di aiutarci, ci si ritrova a navigare in un’ampia mappa suddivisa in varie aree (sobborghi, centri commerciali, parchi giochi ecc., per un totale di cinque capitoli), ognuna delle quali andrà esaminata alla ricerca di energia (indicata da piccoli “fulmini” blu), centraline elettriche piccole, che servono a ripristinare varie funzionalità, e grandi, che invece fungono da checkpoint. Per muoversi in giro bisogna quindi seguire i cavi dei tralicci elettrici, passando, scendendo e saltando dall’uno all’altro, e svolgere funzioni di pubblica utilità come illuminare insegne di negozi (magari per impedire a qualche ladruncolo di intrufolarsi con la copertura del buio), attivare altoparlanti per far fuggire cani selvatici che stanno minacciando dei passanti, chiudere idranti impazziti, attivare particolari ascensori in grado di portarci in altre zone e tanto altro ancora. Ogni zona ha un obiettivo principale da completare per andare avanti, ma esplorando bene possono trovarsi altre “mini quest” che aiutano ad aumentare il nostro punteggio e percentuale di completamento dell’area. Va sottolineato che in queste fasi non avremo a che fare con veri e propri puzzle, in quanto tutto si riduce a esplorare con attenzione l’area alla ricerca di possibili passaggi che conducono a zone invisibili (sia sopra che sottoterra), per trovare la centralina giusta da attivare e risolvere qualche problema contingente. Nulla di particolarmente complicato anche perché il nostro alieno dispone in questa fase di vite infinite e cadere dai cavi elettrici, magari dopo un salto calcolato male, non farà altro che riportarci all’ultimo checkpoint visitato.

LUCI, COLORI E TANTA MUSICA
Oltre a queste fasi di esplorazione, il gioco propone altri due scenari che funzionano in maniera differente: nel primo, la nostra pallina aliena dovrà percorrere a velocità variabile vari cavi elettrici predisposti come un pentagramma, saltando al momento giusto, evitando i fulmini rossi che ci faranno perdere un punto vita (su tre disponibili in totale) e provando a seguire il ritmo della musica. Queste sezioni si ispirano chiaramente ai classici rythm game, e sebbene rimangano sempre piuttosto semplici rappresentano una variazione gradita rispetto al ritmo lento e compassato del gioco. Nel secondo caso, dovremo invece affrontare delle aree particolari che in qualche modo potremmo considerare come “boss di fine livello”: per esempio, in una dovremo trovare il modo di sconfiggere un drone impazzito che sta minacciano dei cittadini, in un’altra disattivare l’alimentazione di un tram elettrico che corre senza freni per le strade, oppure bloccare la rotazione di una ruota panoramica che mette a repentaglio la vita di alcuni ragazzi, e così via. Queste due modalità presentano un livello di sfida maggiore, in quanto se perderemo tutta la nostra energia dovremo ricominciarli da capo, e serve un minimo di abilità e tempistica nel calcolare bene i salti o evitare pericoli imminenti.
TurnOn è stato realizzato da un team davvero molto piccolo, di soli quattro membri, quindi tecnicamente non è certo miracoloso o particolarmente originale, ma nel complesso risulta gradevole e adeguato allo scopo. È di certo un titolo che gioca moltissimo sul binomio luce/ombra, ed è piacevole riuscire ad illuminare interi quartieri e riportare colori e musica fra i cittadini atterriti. Questi, dal canto loro, sono rappresentanti in maniera molto fumettosa e si esprimono soltanto a versi, un po’ come accade per esempio negli Animal Crossing, ma la loro mimica (e i fumetti che gli spuntano sulla testa per dare suggerimenti su cosa fare) è sufficiente a rappresentarne in maniera efficace emozioni come tristezza, panico o gioia, e in generale è una maniera simpatica per integrare la narrazione della storia principale all’interno del gioco stesso. La colonna sonora è discreta e varia, e si adatta alla situazione offrendo placide suonate di pianoforte, momenti più “cupi” o pezzi più ritmati e veloci specie nelle fasi in cui dovremo correre fra i tralicci. Il sistema di controllo supporta il pad Xbox e la tastiera ed è basilare, con la leva analogica o i tasti A e D per muoverci e due tasti per saltare e scendere, mentre l’attivazione degli oggetti avviene in automatico semplicemente avvicinandosi. La particolare prospettiva del gioco, una sorta di finto 3D per il quale potremo muoverci liberamente fra i cavi posti più in primo piano o sullo sfondo rispetto alla nostra posizione, aumenta la sensazione di spazialità e permette una maggiore varietà di percorsi, ma ci sono casi in cui può trarre un po’ in inganno perché non sempre la strada da seguire è evidente e qualche volta bisogna affidarsi a un “salto della fede”, sperando di trovarsi al posto giusto.