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Battlefield 2042, i giocatori lanciano una petizione online per ottenere il rimborso

I giocatori di Battlefield 2042 hanno deciso di sostenere una petizione affinché venga concesso un rimborso su tutte le piattaforme.
I giocatori di Battlefield 2042 hanno deciso di sostenere una petizione affinché venga concesso un rimborso su tutte le piattaforme.

Fin dal suo primo annuncio, l’hype generatosi attorno a Battlefield 2042 era palpabile. La campagna di marketing, infatti, prometteva molto bene e l’entusiasmo era alle stelle. Una volta rilasciato, però, l’idilliaca bolla di cui Battlefield si era vestito scoppiò, infrangendo tutte le promesse fatte. I numerosi glitch e bug presenti hanno compromesso l’esperienza di gioco e quasi a nulla sono valsi i successivi aggiornamenti: i fan avevano ormai deciso di abbandonare il gioco, che nel frattempo è stato classificato come uno dei più deludenti del 2021, richiedendo a gran voce un rimborso concesso per ora soltanto da Steam.

Così i giocatori hanno deciso di avviare una petizione online indirizzata ai vertici di Sony, Microsoft, DICE e la Federal Trade Commission (agenzia governativa statunitense che si occupa della tutela dei consumatori) affinché concedano il rimborso su tutte le piattaforme di gioco. La petizione, come si legge nella descrizione, sostiene infatti che Battlefield 2042 sia costato ai consumatori milioni di dollari, coinvolgendo migliaia di persone, e accusa gli sviluppatori di pubblicità ingannevole prima del lancio effettivo.

Battlefield 2042: una class action per ottenere il rimborso?

Ma non solo: i sostenitori giustificano la richiesta sottolineando tutti i bug e i glitch che hanno influito negativamente sull’esperienza, rendendo il titolo – di fatto – “ingiocabile”. Il creatore ha inoltre affermato che se la petizione raggiungerà i 50 mila consensi, darà il via ad una class action contro EA e DICE ingaggiando uno dei migliori avvocati del settore. Dopo una partenza un po’ in sordina, nel momento in cui scriviamo la raccolta firme ha superato le 18 mila firme.

“La community di gioco non dovrebbe tollerare questo tipo di abuso e bullismo da parte di società multimiliardarie che realizzano giochi incompiuti e pubblicità false e ingannevoli – dichiara in chiusura il creatore della petizione, tale Satoshi Nakamoto –. Purtroppo questo genere di rimborsi solitamente non hanno molto successo: quanto accaduto con Cyberpunk 2077 è un caso eccezionale e isolato. Resta perciò da vedere se EA o DICE riconosceranno mai la petizione”. Nel frattempo, gli sviluppatori di Battlefield 2042 hanno recentemente stilato un elenco dei prossimi aggiornamenti che saranno introdotti nel gioco.

Fonte: GameRant
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